Il retail digitale conquista mamme e bambini
Moda e tecnologia, due mondi apparentemente distanti, soprattutto se si pensa alla moda come qualcosa legato ad attività per tradizione artigianali e manuali, si sono incontrati nel progetto "Il futuro del retail digitale nei progetti degli studenti Bocconi", realizzato nell'ambito del Corso di laurea magistrale in Marketing Management dell'Università Bocconi in collaborazione con Fabrica del Gruppo Benetton e il Future centre di Telecom Italia.
Un lavoro di gruppo (12 i gruppi, composti ciascuno da cinque studenti) che consisteva nell'elaborare una dettagliata strategia di e-marketing con il fine di aiutare un'azienda (in questo caso Benetton) a migliorare il rapporto con i propri clienti e conquistare nuovi target di mercato attraverso l'impiego delle tecnologie digitali (web, tv digitale, telefono cellulare). Il tutto in modo il più possibile originale e realizzabile in concreto e a costi sostenibili.A risultare vincitore il progetto del gruppo numero 11, formato da Claudio Chinnici, Federico Cucinelli, Giorgia Matteazzi, Valentina Rossetti e Kesen Zeng, che si sono focalizzati su un particolare tipo di clientela di Benetton, le mamme con bambini piccoli."Ci siamo resi conto anche attraverso indagini qualitative e quantitative che il legame che unisce Benetton ai propri clienti nasce fin da piccoli, e quindi il nostro lavoro ha l'obiettivo di creare un rapporto con il brand fin dalla tenera età", spiega Valentina Rossetti, "che poi ti accompagna durante la crescita". Gli studenti hanno quindi effettuato ricognizioni sul campo (visitando i negozi Benetton del centro di Milano per monitorare il comportamento di mamme e bambini) e frequentato community di mamme su internet dove hanno sottoposto questionari sul rapporto tra mamme e computer e mamme con il marchio Benetton. "Un target per noi 'estraneo' quello delle mamme con bambini", spiega Claudio Chinnici, "che ha comportato uno sforzo in più. Sarebbe stato più semplice lavorare su un target di nostri coetanei, nei quali possiamo facilmente identificarci". Al termine della fase di 'raccolta dati', la soluzione individuata dai componenti del gruppo 11 per "rendere piacevole l'esperienza, visto che i bambini, da quanto abbiamo potuto osservare, sembrano annoiarsi", spiegano, è stata la creazione di un sito web: "Un sito comprendente quattro sezioni (games, community, charity, outlet) dove si uniscono gli interessi di mamme e bambini", spiegano i vincitori, "con la possibilità di offrire abiti in beneficenza, la realizzazione di un outlet e un account Facebook dove taggare i vestiti. Per quanto riguarda i bambini, invece, abbiamo dato risalto all'aspetto ludico, cercando anche di educarli all'utilizzo di Internet".
"Si tratta di un progetto molto originale", dice Margherita Pagani, docente responsabile del corso Topics in E-Marketing and E-Commerce advanced che ha lavorato concretamente nel progetto, "soprattutto per il particolare target di riferimento e l'originalità e coerenza con cui sono stati utilizzate le nuove tecnologie digitali per indirizzarlo con efficacia, è questo il motivo principale per cui è stato premiato".Possibilità che Benetton lo adotti, al di là degli attestati di stima? "Nessuno ci ha detto niente in questo senso", dicono i ragazzi, "ma un aspetto importante del nostro progetto è la sua concretezza e fattibilità. Fabrica sta lavorando come un laboratorio di idee, che raccoglie stimoli e input. Speriamo di aver dato loro una strada su cui lavorare". La presentazione dei sei progetti giudicati più interessanti è avvenuta lunedì 15 febbraio in Bocconi, alla presenza di Antonella Carù, direttore del Corso di laurea magistrale in marketing management, Margherita Pagani, Roberto Saracco, direttore del Future Centre di Telecom Italia, Andy Cameron, executive director di Fabrica Gruppo Benetton, e Guido Corbetta, direttore della Graduate school della Bocconi."Questo è un corso che ha per caratteristica fondamentale il prevedere una forte integrazione tra momenti d'aula e esperienze con le aziende", dice Antonella Carù, "gli studenti si accorgeranno dell'importanza di lavorare in gruppo soprattutto una volta approdati nel mondo del lavoro. Ma anche le aziende hanno l'opportunità di confrontarsi con i giovani su temi sia futuribili sia molto concreti".Temi futuribili o "di frontiera", come li definisce Margherita Pagani, "che sono quelli abitualmente affrontati dalle aziende con cui lavoriamo", spiega la docente, "all'interno di una classe multiculturale dove avviene un continuo e proficuo scambio di idee".