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Il crimine al tg fa votare a destra

, di Fabio Todesco
Le televisioni che hanno enfatizzato le notizie sul crimine hanno contribuito al successo del centro-destra in Italia alle elezioni del 2001, secondo i risultati preliminari di un paper di Corazzini, Gennaioli e Percoco

L'influenza della televisione sulle decisioni di voto non passa solo attraverso la persuasione esplicita. Una modalità indiretta, ma efficace, è la drammatizzazione di un singolo tema, al centro del programma elettorale di uno dei contendenti. È quello che è successo in Italia per le elezioni del 2001 con il tema della criminalità, tra quelli più enfatizzati dal programma del centro-destra, secondo i risultati preliminari di Crime in the news: the role of media in scaring the voters, un paper di Marco Percoco (Dipartimento di analisi istituzionale e management pubblico), Luca Corazzini (Università di Padova e Dipartimento di analisi istituzionale e management pubblico) e Caterina Gennaioli (Dipartimento di economia).

Gli elettori più esposti ai telegiornali con una maggiore copertura del crimine hanno mostrato maggiore probabilità di voto per il centro-destra e maggiore probabilità di passaggio dall'alleanza di centro-sinistra a quella di centro-destra. L'effetto è visibile anche se le differenze di minutaggio criminale non sono marcate.

Rielaborando le 2.700 interviste condotte dall'Istituto Carlo Cattaneo per il progetto Itanes all'indomani del voto del 2001 e incrociandoli con i dati sulla copertura televisiva di eventi criminosi, i tre ricercatori misurano, in una prima fase, l'impatto dell'esposizione a notizie riguardanti il crimine sulla percezione soggettiva della rilevanza del fenomeno, per poi misurare l'influenza della percezione di rilevanza sulla decisione di voto.

I dati a loro disposizione comprendono il tempo dedicato alle notizie sul crimine dai telegiornali delle sei reti principali (le tre Rai e le tre Mediaset), l'esposizione dei singoli elettori ai diversi notiziari e il loro voto alle elezioni per la Camera dei deputati del 2001 e a quelle precedenti.

L'analisi dimostra che l'esposizione alle notizie che riguardano il crimine, a parità di ogni altra variabile e indipendentemente dall'evoluzione reale del fenomeno, influenza la percezione della rilevanza del tema e che gli elettori più preoccupati dal crimine hanno una maggiore probabilità sia di votare per il centro-destra, sia di cambiare schieramento, rispetto alle elezioni precedenti, dal centro-sinistra al centro-destra.

Le elezioni del 2001 sono quelle in cui, a cinque giorni dalla consultazione, il candidato Silvio Berlusconi firmò in diretta televisiva un Contratto con gli italiani in cui si impegnava, come secondo punto su cinque, a risolvere il problema della microcriminalità. "La maggiore percezione del crimine dovuta all'esposizione a notizie su atti criminosi spiega, in parte, le decisioni di voto alle elezioni nazionale del 2001", concludono i tre autori.