Il 900 della matematica
Tre giorni per raccontare un secolo, il '900, di storie degli intellettuali italiani, e matematici in particolare. E' il congresso organizzato dal Centro Pristem della Bocconi dal 16 al 18 giugno.
Il Novecento è definito la primavera della matematica. Un secolo che si apre con la presenza di eminenti ricercatori e di scuole che inaugurano una vera e propria tradizione di studi. Come Vito Volterra e Federigo Enriques, entrambi matematici, che hanno, ancora oggi, una notevole credibilità scientifica e godono di un'analoga autorevolezza personale.
"Entrambi hanno saputo proiettare le loro competenze professionali anche in altri contesti culturali e sociali, riuscendo a intervenire nell'interesse generale e non solo a nome e in difesa della propria corporazione", spiega Angelo Guerraggio, direttore del Centro Pristem .
Durante "Appunti per una storia degli intellettuali italiani nel Novecento", questo il titolo del congresso, docenti universitari e rappresentanti del mondo scientifico italiano sono chiamati a discutere della storia degli intellettuali in Italia nel secolo scorso.
"Una prima occasione", continua Guerraggio, "per raccogliere degli "appunti" in questo senso, attraverso la messa a fuoco di alcuni episodi, di alcune trame, di alcuni profili biografici. Per capire meglio e sottolineare la presenza degli intellettuali di matrice scientifica nella storia della nostra cultura. Per confrontare i punti forti e deboli di questa presenza con la storia e la politica italiana e con dinamiche più generali, relative ad altri settori disciplinari e ad altre culture. Per tentare qualche prima comparazione con analoghe storie in altri Paesi.
Durante il convegno, infine, ci sarà anche la presentazione dei volumi "La scienza del Mezzogiorno dopo l'Unità d'Italia", editi a cura del Comitato nazionale La scienza del Mezzogiorno dopo l'Unità d'Italia, in collaborazione con la Società Italiana di Storia della Scienza.