Il 2050 delle ragazze arcobaleno
Cosa accadrà fra quarant'anni è difficile a dirsi, in tempi in cui tutto muta a velocità supersonica. Altrettanto difficile indovinare quali saranno i bisogni delle persone, quale la loro vita. Ma proiettarsi nel 2050 è quanto hanno fatto le Rainbow girls, la squadra bocconiana che ha vinto la fase italiana della "Henkel Innovation Challenge", la competition che Henkel organizza da quattro anni. Una competizione a squadre che coinvolge 14 paesi europei e, per la prima volta, 4 dell'area Asia-Pacifico, la cui fase finale si terrà a Berlino dal 6 al 9 aprile, e che consiste nell'elaborare il concept di un prodotto, e il relativo piano di marketing, del brand Henkel che possa soddisfare le persone nel 2050.
Letizia, Alessandra e Francesca |
La fase italiana, appena conclusasi, ha visto il trionfo dei team Bocconi, classificatisi ai primi tre posti, e in particolare del team Rainbow girls, tre spigliate studentesse (Francesca Gatti, Alessandra Giffuni, Letizia Paltrinieri) iscritte al Corso di laurea specialistica in marketing management in inglese, che hanno sbaragliato la concorrenza proponendo ai manager Henkel un prodotto, denominato Vernel Colouring Gems, che ha la peculiarità, con l'impiego di soli 5 ml d'acqua, di tingere e lavare i capi d'abbigliamento in appena 20 secondi. "Non è stato facile giungere alla definizione del prodotto", spiegano le ragazze, che prima della competizione non si conoscevano, "ci siamo arrivate dopo una serie interminabile di riunioni e confronti, portando ognuna il proprio contributo".
La base di partenza, per tutti, i valori di Henkel e il suo impegno per uno sviluppo sostenibile, ma poi poche direttive e massimo spazio alla creatività: "L'importante non è tanto la fattibilità attuale del prodotto, quanto la creatività e la coerenza tra la nostra visione e i valori dell'azienda. Non toccava a noi pensare all'aspetto tecnologico", spiega Francesca, "il punto di partenza è stato il rispetto per l'ambiente e la previsione che, nel 2050, le risorse naturali disponibili saranno scarse e perciò da preservare". Il prodotto sarà utilizzabile senza lavatrice, senza corrente elettrica e con un piccolo quantitativo d'acqua, inoltre consentirà il riciclo dei vestiti. Ma piacerà ai consumatori del futuro? "Abbiamo sottoposto un questionario online a 60 persone", dice Letizia, "sia maschi che femmine, spiegando l'idea del prodotto. Il riscontro è stato ampiamente positivo soprattutto tra le donne, noi stesse saremmo contente di trovarlo sul mercato".
La vittoria ottenuta nella fase nazionale è un grande traguardo, ma non è il principale aspetto positivo della competizione: "Concorsi come questo ti consentono di metterti alla prova", aggiunge Alessandra, "la motivazione non sono tanto i voti, quanto la soddisfazione di essere apprezzati, di vedere che il tuo lavoro è piaciuto". A Berlino però le ragazze non arriveranno appagate, le ambizioni sono alte: "Speriamo di vincere", dicono convinte, "il lavoro non può essere modificato ma abbiamo già approntato alcune lievi correzioni alla nostra presentazione. Arriveremo molto preparate".
"E' un risultato importante", spiega Antonella Carù, direttore del Corso di laurea specialistica in marketing management, "che valorizza la creatività legata alla capacità di tradurla in un progetto completo e che può essere attuato, con la definizione di un piano di marketing realistico e sostenibile".
Un risultato che prosegue la tradizione positiva in questa competizione, visto che un team Bocconi ha vinto l'edizione 2009.