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I paesaggi di Renato Lafranchi

, di Fabio Todesco
Dal 4 marzo al 26 aprile personale dell'artista ticinese alla Bocconi

L'arte come "ragione di vita per respirare all'unisono con la natura". Lo scriveva lo scorso anno il critico Claudio Cerritelli presentando l'opera di Renato Lafranchi a una mostra di Locarno.

Lunedì 4 marzo, alle ore 18 nella sala ristorante della Bocconi (via Sarfatti 25), Lafranchi inaugura una propria personale. Svizzero italiano, classe 1942, Lafranchi non ha mai abbandonato una passione per la pittura scoperta negli anni della giovinezza, ma vi si dedica con maggiore continuità dal 2006, quando è rientrato da dieci anni vissuti in Brasile, dopo avere concluso la sua attività professionale da architetto.

La natura e il paesaggio sono al centro della sua opera, come spiega ancora Cerritelli, nello scritto sulla mostra di Locarno: "Ogni elemento superfluo svanisce nello spazio sconfinato della memoria, i fluidi movimenti del colore rivelano l'intima adesione alle continue trasformazioni della luce, emozioni che il paesaggio sa ancora offrire a chi - come Lafranchi - ha fatto della pittura un'arte senza cedimenti".

La mostra rimarrà aperta fino al 26 aprile, dal lunedì al sabato, con orario 9-12.