In finanza per le giuste ragioni
Il wealth manager del dopo crisi dovrà essere un po' insegnante e un po' consigliere di fiducia, per fare in modo che nessuno investa mai più in prodotti finanziari che non capisce. Lo ha sostenuto ieri sera Robert Johnson (nella foto), senior managing director dello Cfa institute, intervenendo all'incontro Careers in investent management, organizzato dalla Cfa italian society e dal Master of sciences in finance della Bocconi, programma partner del Cfa institute. Johnson, rivolgendosi agli studenti in procinto di entrare nel mondo della finanza, ha definito quella attuale una crisi di fiducia degli investitori, innescata da incentivi sbagliati, che hanno spinto troppi operatori a perseguire obiettivi lontani dagli interessi degli azionisti delle loro società, ma ha anche detto che "voi potete cambiare questo stato di cose ponendo l'etica davanti a tutto".
"Questo è un buon momento per entrare nel mondo della finanza", ha affermato Johnson, "perché chi ci era entrato solo per opportunismo, per via dei lauti guadagni, sta uscendo. Consiglierei a mio figlio di lavorare in questo settore se ne sentisse la passione. Inoltre nelle situazioni difficili c'è da imparare di più. In un momento in cui non è chiaro in che direzione andranno la finanza e le carriere di chi se ne occupa, i programmi migliori sono quelli di general finance".
Luca Passoni, amministratore delegato di Generali investments, ha indicato gli sviluppi demografici per cui l'industria della finanza non è destinata all'estinzione.
"Negli ultimi mesi si sono persi centinaia di miglia di posti di lavoro, ma questi torneranno", ha affermato Malcolm Horton, global head of recruiting and programs di Nomura, "ma in banche completamente rifocalizzate". I neolaureati di oggi competeranno nel mercato del lavoro con parecchie persone di maggiore esperienza, che hanno perso l'impiego in tutto il mondo, "e per via dell'incertezza", ha sostenuto ancora Horton, "le qualità più apprezzate saranno la flessibilità e la capacità di attraversare confini tra funzioni e tipi di prodotto. Serviranno competenze ampie, si tornerà ai fondamentali perché nei prossimi 6-12 mesi c'è da rifondare un intero settore".