Consumatori in cerca di identita'
Lo sviluppo della concorrenza e le politiche economiche che hanno messo al centro dell'attenzione il consumatore affermatesi negli ultimi quindici anni in Italia hanno prodotto dei risultati. Si prenda la telefonia fissa: fatto 100 l'indice medio dei prezzi nel 1995, tale livello è sceso a 93 nel 2000 e a 83 nel 2009. Eppure il consumatore fatica ancora a essere riconosciuto come attore sociale, come categoria al pari del cittadino, del lavoratore o del disoccupato, sebbene sia corteggiato dalle imprese. Del ruolo del consumatore si discuterà il 19 aprile in Bocconi (via Gobbi 5), durante "I consumatori: dalla dittatura dei produttori all'autonomia critica?", conversazione di Economia e società aperta alla quale parteciperanno Antonio Catricalà, presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, Michele Polo, ordinario di economia politica della Bocconi e Gustavo Ghidini, presidente onorario del Movimento Consumatori. Modera Massimo Mucchetti, vicedirettore ad personam del Corriere della Sera.
"Dal punto di vista dell'identificazione, i consumatori sono figli di un dio minore", spiega Michele Polo. "Corteggiati come individui nelle forme sempre più invasive e raffinate della pubblicità, studiati dalle imprese nelle tecniche del marketing, ma senza un riconosciuto ruolo come attori sociali portatori di diritti e importanti funzioni economiche". La tutela dei consumatori, nonostante questa carenza identitaria, ha però fatto notevoli passi in avanti, con la creazione delll'Authority Antitrust e attraverso una serie di strumenti volti a garantire il benessere dei consumatori. "Il primo è stato appunto lo sviluppo della concorrenza, mentre un secondo insieme di strumenti ha riguardato un intervento diretto nella regolamentazione, nella fissazione dei prezzi, delle caratteristiche del servizio e nelle condizioni della sua fruizione", spiega Polo. Apertura e regolamentazione che si sono completate "con un terzo elemento: gli strumenti di sorveglianza e prevenzione degli abusi verso i consumatori". L'impostazione economica che ha posto l'accento sulla tutela dei consumatori ha dunque avuto un forte impatto sulle politiche economiche, sottolinea Polo, "e tuttavia la capacità di incidere di queste politiche si confronta ogni giorno con altre priorità e altri interessi che operano nel gioco politico, soffrendo del debole riconoscimento dei consumatori. L'operare delle autorità indipendenti a favore dei consumatori si scontra dunque, e spesso deve cedere il passo, con interventi a favore di lobby particolari".