Come assicurarsi un brindisi con un pinot noir della Borgogna
C'è una particolare categoria, nel grande calderone dei derivati, quegli strumenti accusati di essere alla base della crisi finanziaria, che potrebbe essere fondamentale per la protezione del reddito di numerose attività economiche weather sensitive (il 30% del pil mondiale, fonte Wrma). Si tratta dei derivati climatici.
Un esempio è il settore vitivinicolo. Nei vigneti, che sono fabbriche a cielo aperto, il clima impatta in modo significativo sulla resa quali-quantitativa dell'uva e influisce sul vino prodotto. Nel contesto che stiamo sviluppando, ha rilevanza la rischiosità associata alle manifestazioni climatiche, che è di due tipi: rischio catastrofale, un evento di grande impatto a manifestazione saltuaria (grandine), e rischio sistemico, a elevata ricorrenza (variazioni della temperatura rispetto a un modello di previsione). Il rischio catastrofale, se possibile, è ceduto attraverso un contratto assicurativo (come l'assicurazione sul rischio grandine). Di norma il rischio sistemico non è cedibile attraverso un contratto assicurativo a causa della sua natura di ricorrenza. Allo stato attuale, le imprese vinicole possono sviluppare delle strategie di copertura dal rischio di tipo non finanziario: realizzando impianti di irrigazione per ovviare alle carenze di piovosità, oppure impiantando i vigneti in aree che hanno condizioni pedoclimatiche diverse e complementari tra di loro (il territorio compreso nella DOC Trento oppure la Napa Valley in California). Queste tipologie di coperture trovano però dei limiti sia nelle caratteristiche dei territori, che non sempre consentono la realizzazione di hedging geografici (è il caso della DOCG Franciacorta), sia nell'ammontare degli investimenti che debbono essere sostenuti. Un'alternativa potrebbe essere la copertura del rischio climatico ricorrendo a una strategia di hedging realizzata con weather derivate, come ho proposto in un articolo recentemente pubblicato dall'International Journal of Wine Business (Weather derivatives in the wine industry) e riferito alla produzione dell'uva Pinot Noir in Borgogna. Che tipo di rischio, collegato all'andamento della temperatura e delle precipitazioni, ha subito un viticoltore della Borgogna, che conduce un ettaro di vigneto Pinot Noir, nel periodo tra il 1998 e il 2008? In otto anni su undici (73% dei casi) l'indice bioclimatico che sintetizza gli andamenti sia della temperatura sia della pioggia caduta è stato significativamente diverso dal valore ritenuto ottimale. Questa situazione ha impattato in termini sia di rese effettive rispetto a quelle teoriche, sia di minore qualità dell'uva. In termini economici si è tradotto in una perdita economica complessiva pari a 3.354 euro e in un'elevata volatilità dei risultati conseguiti.Di conseguenza, rimanere scoperti ha significato per l'impresa vinicola non solo perdere dei soldi rispetto al risultato atteso, ma soprattutto essere soggetta a una forte variabilità dei risultati di anno in anno che si traduce in una instabilità dello scenario sul quale poter programmare la propria attività e i propri investimenti.Una strategia di copertura che faccia ricorso allo strumento dei derivati climatici rappresenta la risposta ai rischi dell'andamento della temperatura e, in aggiunta, ad altre manifestazioni climatiche ricorrenti (piovosità, vento, etc). Nel caso in esame, si è evidenziato un potenziale guadagno economico complessivo pari a 91 euro e una sensibile riduzione della volatilità dei risultati conseguiti, pari a -21,43% rispetto alla posizione scoperta. Tale copertura finanziaria, in particolare, è ottimale quando si manifesta questa combinazione produttiva: territori omogenei, monovitigno e millesimo, perché in questo caso le strategie di copertura non finanziarie sono spesso inattuabili. La medesima strategia può essere estesa ad altre coltivazioni agricole a valore aggiunto, come la produzione di frutta, per stabilizzare i redditi conseguibili.La finanza, insomma, può fare un servizio a valore aggiunto ai settori weather sensitive perché è in grado di portare un contributo per realizzare una maggiore stabilità di reddito aziendale e, di conseguenza, uno scenario più favorevole alle scelte di gestione e di sviluppo dell'impresa.