A ciascuno il suo mentor
Ci sono fasi cruciali della vita professionale in cui c'è bisogno di una mano, di confrontarsi con chi ha già affrontato certe difficoltà o certe nuove sfide e, grazie alla propria esperienza, può consigliare chi se le trova davanti per la prima volta. Momenti di transizione per i quali, già dall'aprile dello scorso anno, il Career Advice della BAA ha avviato un'attività di mentoring dedicata ai propri soci.
Il percorso funziona in questo modo: gli alumni con un obiettivo chiaro e meditato che aspirano a essere seguiti da un mentor propongono la propria candidatura come mentee. Devono avere almeno 5 anni di esperienza lavorativa e trovarsi in un momento decisivo della propria vita professionale. Non si tratta, ribadisce l'Associazione, di un canale per la ricerca del lavoro. Dall'altro lato, i mentor sono alumni che possiedono competenze in determinati settori o funzioni e sono approvati dal consiglio direttivo della BAA. L'esperienza che sono in grado di trasmettere, dunque, non è per forza legata alla durata della loro carriera professionale: il mentoring può essere anche reverse mentoring, là dove, magari, un senior abbia bisogno del supporto di un junior per determinate competenze specifiche.In base alle richieste degli aspiranti mentee e alle loro esperienze lavorative, vengono creati gli abbinamenti. Da lì, inizia un percorso di confronto di circa un anno, che mentor e mentee possono gestire liberamente, anche a distanza. "Col mentoring si può davvero realizzare una delle missioni della BAA", spiega Anna Simioni, executive vicepresident di UniCredit e consigliera dell'Associazione per il career advice. "Ossia permettere la crescita degli associati attraverso l'aiuto generoso e disinteressato da parte di alumni che hanno esperienze professionali rilevanti. Un supporto che è basato solo sul desiderio di aiutare". Una 'missione', quella della mentorship, che però è anche un investimento su stessi, come sottolinea il mentor Marco Saltalamacchia, membro dell'Advisory board della BAA, fondatore di Gems Business and investment consulting company e già senior vice president sales di Bmw: "Quello tra mentor e mentee è un incrocio di esperienze estremamente maieutico, dal quale emergono elementi di arricchimento per entrambi. È in realtà un rapporto bidirezionale, dinamico, umano, che contribuisce a rafforzare il senso di appartenenza all'alma mater, intesa come corpo vivente dell'istituzione. Per i mentor è un modo semplice ed efficace di restituire un po' della propria esperienza".