Avvocati sul campo: il Vis Moot 2014
Si è conclusa da poco l'avventura del Vis Moot 2014 per cinque ragazzi del quinto anno di giurisprudenza: Maria Lucia Passador, Laura Barison, Diletta Franchi, Carlo Amato e Lorenzo Colombi Manzi.
Il Vis Moot (nato ventun'anni fa da un'idea di Eric Bergstern) è una macchina complessa mossa dall'Association for the Organization and Promotion of the Willem C. Vis International Commercial Arbitration Moot, i cui membri sono docenti di diritto delle maggiori università internazionali e alcune associazioni come Austrian Arbitration Association, Austrian Federal Economic Chamber, Moot Alumni Association, e United Nations Commission on International Trade Law.
La competizione funziona così: gli organizzatori propongono un "problema", per esempio per questa edizione un caso di arbitrato commerciale internazionale, un caso inventato ma concreto. I partecipanti redigono due memorandum, dei veri e propri documenti legali uno per il claimant e l'altro per il respondent; i documenti vengono valutati a Vienna, tappa finale della gara. Gli studenti Bocconi si allenano con gli avvocati Michelangelo Cicogna e Jacopo Piemonte a dibattere su questo argomento, in una sorta di allenamento pre-moot per poi affrontare il percorso che da Milano, attraverso le tappe di Hannover e Belgrado, li porta finalmente a Vienna.
Certo la parte "tecnica" è fondamentale in questa gara, ma Carlo sottolinea l'importanza non solo della preparazione individuale, ma del teamworking e l'esperienza generale di networking. Come aggiunge Laura, "spesso veniva sottolineata l'importanza di sapere sfruttare questa esperienza dal punto di vista delle relazioni, conoscere chi vi è coinvolto e partecipare ai molteplici eventi organizzati, con ragazzi provenienti da tutto il mondo". Grazie al Moot i ragazzi imparano sul campo a muoversi da veri professionisti, impegnandosi per mesi con dedizione e entusiasmo: otto mesi di continuo stimolo intellettuale e personale, "un'esperienza che mi ha fatto trovare un rinnovato entusiasmo per quello che ho scelto di fare nella vita e che mi ha fatto (ri)scoprire dei compagni di avventura davvero brillanti" spiega Diletta.
I ragazzi, nonostante siano tornati a casa con un po' di amaro in bocca per non aver raggiunto il traguardo finale, sono molto soddisfatti, così come lo sono i loro coach che riportano i complimenti ottenuti a livello internazionale. Il team è già pronto a rimettersi al lavoro per il prossimo anno, o almeno così annuncia Lorenzo.