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Artisti della tela, artisti del tessuto

, di Andrea Celauro
“What’s art?”, convegno organizzato dagli studenti, indagherà giovedì 19 novembre i rapporti tra arte e moda con Fiorucci e Gillo Dorfles

Arte e moda: mondi che si guardano da molto vicino e spesso si toccano. L'uno è il regno dell'unico, dell'irripetibile, l'altro quello del riproducibile, del seriale (ma non sempre). Qual è il legame profondo tra i due mondi? Cosa ci porta a considerare la creazione di uno stilista alla stregua dell'opera di un grande artista? Domande alla quali vuole rispondere "What's art? Complementarietà e autonomie tra arte e moda", un convegno organizzato in Bocconi giovedì 19 novembre 2009 alle 9.15 (Nuovo edificio ad aule, Piazza Sraffa 13, aula N26), al quale parteciperanno studiosi e artisti dei due mondi.

A discutere di questo rapporto saranno infatti, oltre Severino Salvemini e Stefano Baia Curioni, direttori rispettivamente del Cleacc e dell'Acme, personaggi del calibro di Gillo Dorfles, ordinario di estetica, critico d'arte, saggista e artista, il noto stilista Elio Fiorucci e Aldo Colonnetti, filosofo e teorico dell'arte, del design e dell'architettura. Interverranno inoltre alcuni rappresentanti della Fondazione Nicola Trussardi e alcuni artisti emergenti, come lo stilista Quincy Torino, che hanno indagato i due ambiti. Un panel notevole che, peraltro, è stato portato in Bocconi proprio dagli studenti. O meglio, da una ex studentessa dell'Acme, Laura Savoia, e una giovane che frequenta attualmente lo stesso biennio specialistico, Cecilia Biasi. Il convegno organizzato da Laura e Cecilia rientra tra le iniziative culturali realizzate dagli studenti e finanziate con i contributi dell'università. "Abbiamo spesso riflettuto sul rapporto che lega arte e moda", racconta Laura. "Tra i due mondi esistono molti collegamenti, ne sono l'esempio un artista come Keith Haring o la creazione di musei o di mostre sugli stilisti. L'idea del convegno, dunque, è quella di riflettere sulle influenze tra i due mondi, l'uno dominato dall'unicità, l'altro anche da logiche industriali e dalla riproducibilità".