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Andare all'estero con l'assicurazione

, di Mario Vinzia - SDA professor di amministrazione, finanza e controllo
Per una societa' internazionalizzarsi significa migliori performance ma anche correre piu' rischi. Ecco come, con strumenti finanziari e assicurativi, il sistema paese aiuta le aziende

Alcune ricerche di mercato mostrano che le imprese caratterizzate da un alto livello di internazionalizzazione, ossia da un'elevata propensione all'esportazione e/o all'investimento diretto all'estero tramite proprie stabili organizzazioni, in media ottengono migliori performance reddituali rispetto alle pari entità non internazionalizzate.
L'internazionalizzazione rappresenta infatti una preziosa opportunità di sviluppo per le aziende poiché consente loro di essere presenti in mercati con tassi di crescita superiori a quello domestico. Competere sui mercati esteri significa quindi operare in un'arena competitiva che può riservare ampie soddisfazioni, ma che richiede un investimento in conoscenza e capacità di adattamento a contesti nuovi, mutevoli e caratterizzati da non poche incognite e insidie.

Un alto livello di internazionalizzazione pertanto comporta la necessità di saper fronteggiare rischi che non si sosterrebbero operando unicamente nel mercato domestico e che derivano dalle differenze di tipo culturale, politico, economico e sociale esistenti in un paese straniero. In generale un'azienda che esporta o si insedia all'estero si espone al rischio paese, ossia alla possibilità di incorrere in forme di restrizioni al commercio e ai trasferimenti valutari, nel peso della burocrazia e della corruzione sino ad arrivare a rischi di espropriazione / nazionalizzazione o di disordini sociali. Non meno problematici possono essere i rischi puramente finanziari, ossia di credito, di tasso di cambio, di tasso d'interesse e di prezzo delle commodity.
L'attualità ci racconta di mercati che si riaprono al commercio internazionale, quali per esempio l'Iran, e altri che invece soffrono un inaridimento, anche solo temporaneo, per via del fatto che l'economia di questi paesi è legata al prezzo delle materie prime che risulta, soprattutto per quelle energetiche, diffusamente in calo.

La forte dinamicità dei contesti in cui si opera espone i clienti esteri alla possibilità di non reperire i mezzi finanziari utili a far fronte ai loro impegni o li spinge a cercare di trasferire i rischi finanziari ai loro fornitori. Le aziende che si affacciano sulla scena internazionale possono essere allettate da opportunità di business interessanti, ma non devono assumersi rischi che non sono in grado di gestire. Certo, lasciare tutti i rischi al cliente può essere un modo per non avere alcuna esposizione, ma si mette a repentaglio la conclusione di un possibile accordo contrattuale. Per contro assumersi dei rischi facilita il raggiungimento di un'intesa con il cliente, ma comporta la necessità di dotarsi di mezzi e strumenti per non subire effetti negativi.
Basti pensare a possibili commesse acquisibili dall'Iran: il basso prezzo del petrolio non facilita un paese esportatore come l'Iran e quindi una serie di rischi finanziari potrebbero essere portati a carico delle aziende esportatrici.
Per superare questo problema, queste ultime possono trovare un prezioso supporto nel sistema-paese Italia, il cui fulcro operativo è costituito dalla Cassa Depositi e Prestiti, la quale direttamente e per il tramite delle società da essa partecipate quali Sace e Simest mette a disposizione delle aziende italiane una serie di prodotti finanziari e assicurativi non solo in via autonoma, ma anche attraverso il coinvolgimento e la co-partecipazione di banche multilaterali, export credit agencies, organizzazioni intergovernative e altri soggetti privati finanziari e assicurativi.
Le aziende possono quindi disporre di un ampio ventaglio di strumenti di finanziamento, di apporto di capitale di rischio e di mitigazione dei rischi finanziari o semplicemente di un patrimonio di conoscenze ed esperienze da cui attingere per crescere con successo all'estero, anche attraverso – ove necessario – quel salto culturale richiesto per competere sulla scena internazionale.