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Alle Olimpiadi dell'Arbitrato la Bocconi batte Harvard

, di Davide Ripamonti
La squadra dell'Università tra le prime 16 su 260 partecipanti da tutto il mondo. A due studenti la menzione d'onore come oralist

Che cos'hanno in comune Harvard, Yale, London School of Economics e Sorbona, oltre a essere tra le più prestigiose università al mondo? Che sono finite tutte rigorosamente alle spalle del team Bocconi nella diciottesima edizione del Willem C. Vis International Commercial Arbitration Moot, meglio conosciuto come le "Olimpiadi dell'Arbitrato", in programma a Vienna a fine aprile. Una competizione alla quale hanno preso parte 260 università di tutto il mondo e che ha visto la squadra della Bocconi, composta da Chiara Chiappuzzo, Villy de Luca, Federica Pantana, Ana Grbec e Daniele Sutto, tutti iscritti alla Scuola di Giurisprudenza dell'Università, diretta da Giovanni Iudica, raggiungere il miglior risultato di sempre, gli ottavi di finale, piazzandosi quindi tra le prime 16 nei final rounds mentre alcune prestigiose avversarie finivano eliminate nella fase preliminare a gironi.

"Il Moot è una competizione, in tema di diritto dell'arbitrato commerciale internazionale e vendita internazionale di beni mobili, che mette a confronto gli studenti in un processo arbitrale simulato", spiega Villy de Luca, "condotto per tutti in lingua inglese, che si svolge in due fasi. Nella prima, scritta, viene chiesto ai partecipanti di preparare le memorie sia dell'attore sia del convenuto, nella seconda, orale, gli studenti, a coppie, difendono il cliente in una vera e propria udienza di fronte a un tribunale composto da tre arbitri e di fronte agli 'avvocati' della controparte".

La squadra Bocconi con i coach


Nella fase orale ogni squadra affronta quattro avversari ("a noi sono toccate Hofstra University, Cayman Islands Law School, Prishtina University e Pittsburgh Law School", dice De Luca), quindi le 64 squadre con i migliori punteggi passano alla fase successiva, a eliminazione diretta, nella quale la squadra della Bocconi ha superato prima gli australiani della Griffith University e poi i brasiliani di Unicuritiba, per arrendersi di fronte all'Università di Montevideo, seconda assoluta. Un'esperienza importante sia dal punto di vista professionale sia umano, quella del Moot, che permette di venire in contatto con colleghi delle più diverse realtà, ma anche uno sforzo non indifferente: "La fase preparatoria è lunga e faticosa", aggiunge Daniele Sutto, "e l'abbiamo affrontata grazie anche al supporto dei nostri coach, Michelangelo Cicogna e Jacopo Piemonte, dello studio legale De Berti-Jacchia, e Benedetta Coppo, della Camera Arbitrale di Milano, oltreché di Stefano Azzali, docente in Bocconi e Segretario della Camera Arbitrale Nazionale e Internazionale di Milano. Abbiamo anche affrontato delle competizioni preparatorie, dei 'pre-Moot', a Milano, Hannover, Stoccolma e Belgrado".
Il Moot di quest'anno è stato vinto dalla canadese University of Ottawa, mentre un ulteriore soddisfazione per la squadra della Bocconi sono le menzioni d'onore, per la loro abilità di 'oralist', a Villy de Luca e Ana Grbec.