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Agenda sociale: tutte le proposte al futuro governo

In un convegno organizzato da Cergas e master Np&Coop, si è discusso di ciò che va messo in campo per sviluppare il terzo settore

Fin quando non verrà condivisa la sussidiarietà circolare e non verrà modificato l'articolo 2082 del Codice civile che definisce imprenditore solo chi produce profitto, il terzo settore non uscirà dai margini del dibattito politico italiano. Lo sostiene Stefano Zamagni (Università di Bologna e padre della legge no profit italiana), concordano tutti i relatori intervenuti al convegno "Proposte operative per un'agenda sociale" organizzato da Cergas e dal Master NP&Coop della SDA oggi in Bocconi.

Nel frattempo sono state proposte e lanciate pubblicamente alcune azioni concrete da sottoporre al futuro Governo che uscirà dalle elezioni dei prossimi 24/25 febbraio.Per Roberto Randazzo, (Docente del Master ) esiste già uno strumento efficace per sostenere il settore, ossia i vantaggi fiscali connessi agli investimenti in start up innovative con vocazione sociale, previste dal Dl 179/12. Per le persone fisiche, una detrazione di imposta pari al 25% della somma investita; investimento massimo di 500mila Euro per periodo di imposta, che deve protrarsi nella sua interezza almeno per due anni consecutivi pena decadenza dal regime agevolato. Per le persone giuridiche, una deduzione pari al 27% delle somme investite, per un investimento massimo di 1,8mln di Euro, che deve protrarsi nella sua interezza almeno per 2 anni consecutivi pena decadenza dal regime agevolato. Flaviano Zandonai ha sottolineato che, oltre a pensare a nuove proposte, è richiesto un maggiore impegno a utilizzare al meglio ciò che già esiste, ad esempio la legge sulle imprese sociali che finora è stata poco utilizzata, anche perché vi è stata una scarsa informazione. Ha inoltre sottolineato la rilevanza che hanno per questo settore i network, IRIS e altri, nei quali è possibile dare evidenza e far circolare le buone pratiche. Per Alessandro Mazzullo (Comitato Innovazione Terzo settore) le proposte sono 5: finanziamento per la capitalizzazione delle imprese sociali, finanziamento con titoli obbligazionari, fiscalità compensativa commisurata alla certificazione del risparmio ottenuto in virtù dell'impatto sociale,rilancio dell'Authority terzo settore con poteri consultivi-propositivi e di vigilanza, allentamento dei vincoli burocratici. Attraverso queste leve il Comitato I3S chiede di tradurre in riforme normative e in politiche realistiche l'agenda politica del Governo in grado di sostenere e sviluppare il Terzo settore e con esso tutto il sistema economico sociale del Paese. Infine il settimanale "Vita", che rappresenta 65 organizzazioni del non profit, mette sul tavolo per il futuro Governo 4 obiettivi (lavorare, produrre, cooperare, proteggere) da realizzare in 100 giorni e 2 (educare e donare) da realizzare in 365 giorni. Al termine del convegno è stata lanciata anche una proposta accademica: creare la nuova SEC, la Scuola di Economia Civile nella quale raccogliere le giovani intelligenze del paese interessate a sviluppare ulteriormente le conoscenze acquisite con Phd e Master. L'Economia civile ha bisogno non più di operatori sociali bensì di imprenditori. Anche se l'articolo 2082 non dovesse venire modificato.