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Tutte le barriere all'ingresso del 5x1000

, di Anna Merlo e Riccardo Taolin - ricercatrice dell'Universita' della Valle d'Aosta e docente del Dipartimento di analisi istituzionale e management pubblico della Bocconi; non profit project manager
Finanziamento al non profit. Pregi e difetti del versamento in dichiarazione dei redditi

Tempi troppo lunghi nel trasferimento dei fondi, specifiche di applicazione che variano di anno in anno, complicazioni burocratiche, incertezza circa l'auspicata stabilizzazione del provvedimento: sono i principali punti di debolezza del 5x1000, introdotto con la finanziaria del 2005 come modalità di finanziamento indiretto al non profit.

Analizzando gli elenchi degli enti ammessi al beneficio alla data del 10 febbraio 2010, pubblicati dall'Agenzia delle entrate, un primo aspetto che emerge è l'estrema concentrazione dei contributi su un numero ben ristretto di organizzazioni. Dei 64 milioni destinati agli enti universitari e di ricerca scientifica due terzi vanno alle prime 4 istituzioni sulle 333 totali. Lo stesso avviene per i 66 mln per gli enti di ricerca sanitaria: oltre la metà va alle prime 4 istituzioni su un 90. Infine, sul totale delle 26.596 onlus e organizzazioni di volontariato, quasi 1/3 dei 266 mln è destinato alle prime 22. Solo per le associazioni sportive la destinazione è proporzionata.È logico che le istituzioni più grandi esercitino sul contribuente un più forte potere di attrazione; si attiva il naturale convincimento che, in quanto grandi, siano organizzazioni importanti, meritevoli di fiducia e dunque di aiuto. Una simile situazione si presta però anche a una critica: tali organizzazioni sarebbero per certi versi anche le meno bisognose di contributi, rispetto alle assai più numerose organizzazioni minori e che incontrano maggiori difficoltà ai finanziamenti. Con tutta probabilità, le grandi istituzioni sono anche rinomate e molto visibili, attente alla comunicazione, che è in grado di procurare consenso e sostegno pure a organizzazioni meno grandi e meno conosciute, che però investano su tale versante.Una simile situazione si presta questa volta a un diverso commento: la comunicazione appare davvero come uno strumento cruciale, necessario anche se ovviamente non sufficiente, per il successo delle organizzazioni. Appare importante non soltanto la comunicazione rivolta ai portatori di interessi all'esterno dell'organizzazione, ma ancor prima quella rivolta agli stakeholder interni. A conferma di ciò, dai dati si evince come alcune istituzioni non riescano a raccogliere un euro, evidentemente neppure dai loro soci, mentre altre, grazie ai loro aderenti, riescano a ottenere ottimi risultati; un caso in tale senso pare essere quello della Fondazione italiana per il notariato, che riceve oltre 700.000 euro da poco più di 1.000 contribuenti, verosimilmente compresi tra i circa 4.700 notai (godendo di un contributo medio di 715 euro, contro quello della prima organizzazione di volontariato – Medici senza frontiere, consistente in 37 euro!). Analizzando ulteriormente i dati, si può fare un terzo ordine di osservazioni: tra le organizzazioni destinatarie di risorse da parte dei contribuenti vi sono quelle realtà la cui mission può essere definita nei termini di 'causa indiscutibile', intendendo con questa espressione quelle finalità talmente importanti ed evidenti da esercitare già di per sé un potere di sensibilizzazione e attrazione. Per esempio: la lotta contro il cancro e le grandi emergenze.Sulla base degli elementi illustrati, si ritiene di poter concludere che lo strumento del 5x1000 presenta di fatto alcune 'barriere all'ingresso' per le organizzazioni non profit che vogliano provare ad accedervi: dimensioni, comunicazione all'esterno e all'interno, causa indiscutibile.

Prima di inoltrarsi sul terreno del 5x1000, quindi, l'organizzazione dovrà verificare di essere in grado di soddisfare tali pre-condizioni; diversamente, potrà orientarsi con maggiori probabilità di successo verso altri strumenti di raccolta fondi.