Turismo. Il Sud soffre di più
Scorrendo i dati Istat 2009, si può osservare come per il turismo le mete maggiormente colpite dalla crisi economica siano quelle meridionali. Lo scorso anno, infatti, i viaggi verso tali destinazioni si sono ridotti di quasi il 20% rispetto all'anno precedente, contro una media nazionale di circa il 10%. A diminuire sono state sia le vacanze brevi (-25,3% rispetto al 2008) che quelle lunghe (-17,5%).
A questo bisogna aggiungere che il Nord, già in precedenza, produceva e continua a produrre la maggior parte dei movimenti turistici e che cinque regioni da sole (Lazio, Emilia-Romagna, Toscana, Lombardia e Veneto) ospitano complessivamente circa la metà dei flussi turistici interni e sono in grado di esercitare la maggior attrazione sui visitatori internazionali. Per contro, i dati mostrano come le regioni del Mezzogiorno, in particolare Puglia, Sardegna, Sicilia e Calabria, siano le mete preferite dai nostri connazionali solamente quando si parla delle tradizionali vacanze estive e come, soprattutto in quest'area, sia maggiore la percentuale di soggiorni presso alloggi privati, pari al 60% circa del totale. Non è difficile notare come le potenzialità del Meridione, in campo turistico in particolare ma forse più in generale in campo economico, non siano appieno sfruttate. Si impone quindi di promuoverne la crescita, con azioni ben più incisive di quanto finora spesso solo dichiarato, partendo da quella cultura del comparto, elemento primario di fertilizzazione ambientale e essenziale per valorizzare e accelerare qualsiasi forma di sviluppo di iniziative turistiche. Iniziative selettive e di qualità, in quanto maggiormente legate alle peculiarità che il Mezzogiorno può offrire e che indubbiamente prendono il via anche dalla risoluzione di carenze logistiche e infrastrutturali che caratterizzano il territorio: migliori servizi alla mobilità e alle infrastrutture, sia per i residenti che per i turisti, ne aumenterebbero la fruibilità, oltre ad attrarre ulteriori investimenti privati. Va da sé che i comparti del ricettivo allargato (sia alberghiero che residenze di altro tipo, dalle dimore storiche, ai B&B) e dell'intermediazione, incluso il ruolo giocato dalle Itc, rappresentano due ulteriori baluardi da potenziare e mettere a regime. Secondo i dati del Ministero per i beni e le attività culturali, il Sud Italia e le isole annoverano circa il 35% del patrimonio artistico del paese e nel 2006 i musei, i monumenti e le aree archeologiche di queste regioni hanno attratto oltre 8 milioni di visitatori. La cultura sicuramente costituisce uno dei settori su cui si dovrebbe investire per il rilancio turistico del Mezzogiorno (anche a livello internazionale) attraverso progetti che superino l'ottica del breve periodo e puntino sullo sviluppo del territorio, anche con forme di cooperazione tra pubblico e privato. È stato infatti dimostrato come, laddove il progetto culturale sia inserito in una più ampia e strategica visione dello sviluppo locale, dove si siano create reti e sinergie, dove si sia puntato sulla qualità dell'offerta, si è generato valore economico e sociale, sia per i turisti che per la popolazione locale. Altre carte vincenti sono le risorse enogastronomiche e il settore agroalimentare: nel Sud e nelle isole, per esempio, si concentra circa il 50% degli ettari di terreno per la produzione di uva da vino. Senza dimenticare le potenzialità di nicchie di eccellenza, sempre più ambite da visitatori internazionali del cosiddetto luxury tourism.Attrattori culturali e non, interventi programmatici intersettoriali, appunto per le caratteristiche trasversali del comparto, e superamento della frammentazione nelle politiche e nella promozione sono tutti elementi indispensabili per attivare un circuito virtuoso. Anche un'immagine unitaria e integrata fra le varie regioni, contribuisce alla valorizzazione dell'offerta complessiva del territorio e delle sue eccellenze, contribuendo a coinvolgere in azioni efficaci e innovative gli operatori privati del comparto, condizione indispensabile per il miglioramento del turismo non solo del sud, ma del paese nel suo complesso.