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Sport in Bocconi: una passione che unisce

, di Fabio Todesco
Impegno e successi degli studenti in varie discipline


Nella settimana della partita di Champions League tra Milan e Juventus, alla Bocconi si è festeggiato il buon esito di un'altra finale di calcio: quella che ha visto la squadra dell'Università battere per 3-0 la Statale e aggiudicarsi il torneo del Centro Universitario Sportivo (CUS) Milano. In nove anni di attività, la squadra di calcio ha vinto una trentina di trofei in Italia e all'estero e ha saputo superare tutti i problemi tipici delle iniziative studentesche, soggette al naturale ricambio dovuto alle lauree.

Tra chi partecipa agli allenamenti e chi arriva a disputare partite e tornei, lo sport, in Bocconi, coinvolge ogni anno almeno un centinaio di persone, mosse dalla passione e da un pizzico di agonismo. Alcune delle squadre sono guidate dagli stessi studenti, altre da persone impiegate all'Università, ma in ruoli estranei allo sport, come i commessi Enzo Del Grosso, per il calcio, e Vittorio Palmerini, per il rugby.

Gli studenti sportivi comunicano tra di loro con il passaparola o tramite la bacheca dell'Associazione Sportiva Università Bocconi (ASUB), di fianco agli uffici ISU di via Sarfatti.

La popolarità del calcio è evidente anche in Università. Del Grosso, tra settembre e ottobre, visiona ogni anno almeno una cinquantina di studenti e ne sceglie una decina per completare la rosa, mentre il calcio a 5 è rappresentato da una squadra agonistica mista (studenti ed esterni) che disputa il campionato di Serie B e da una ricreativa, che quest'anno ha comunque conquistato la promozione dal campionato Open A a quello di Eccellenza del CSI. Qui, il prossimo anno, li aspetta il derby universitario con il Politecnico. La squadra è composta da una quindicina di elementi, una decina dei quali partecipa assiduamente. "Ci alleniamo una volta la settimana, con qualche difficoltà, al campo del Pensionato", spiega Roberto Arcuri, uno degli studenti, "e giochiamo una ventina di partite ufficiali l'anno. In passato abbiamo fatto dei provini veri e propri, ora preferiamo fare allenare chiunque lo voglia; la selezione, in seguito, viene da sé".

Anche il calcio a 11 femminile, come quello a 5 maschile, ha fatto il salto verso l'agonismo e la squadra Bocconi non è più formata da sole studentesse. L'allenatore è Francesco Bulleri, un laureando che è entrato in contatto con le ragazze quando giocava nella squadra maschile, in un periodo in cui gli allenamenti erano comuni. "Quest'anno abbiamo vinto il campionato CSI", dice, "e il prossimo anno giocheremo in quello di serie D della FGCI. Il calcio è molto impegnativo e nessuna delle giocatrici parte da zero. Tutte hanno fatto esperienza in squadre locali, prima di iscriversi all'Università, anche a livelli molto alti". La squadra ha un suo sito Internet, all'indirizzo www.calciofemminilebocconi.it.

All'altro estremo della popolarità c'è il tiro a volo (il tiro al piattello), il cui gruppo è costituito da una sola persona, Marco Piscitelli, ma con un importante passato agonistico (già campione del Sud Italia e quinto assoluto ai Nazionali). Lo scorso anno ha vinto il Criterium Nazionale, una sorta di campionato universitario, e poi ha deciso di creare il gruppo sportivo, nella speranza di riuscire a passare il testimone a qualcun altro dopo la laurea. "Questo sport ha qualche migliaio di praticanti in Italia e una sessantina a livello universitario", puntualizza Piscitelli.

Il rugby, in Bocconi, ha una diffusione che non ha corrispondenza sul piano nazionale, anche se è soggetto a una forte variabilità. "Lo scorso anno, per esempio, sono arrivati pochi nuovi giocatori", dice Francesco Isabella, uno degli studenti che animano il team, "e anche l'attività è stata un po' inferiore al solito. Abbiamo partecipato a un torneo internazionale a Monaco e al torneo di rugby a 7 di Cesano Boscone, oltre ad avere vinto, come vuole la tradizione, l'annuale sfida con Castellanza". Se è vero che molti dei giocatori provengono dalle regioni in cui il rugby è più popolare, come il Veneto, nella squadra Bocconi è però rappresentata quasi tutta l'Italia. I ragazzi sono una trentina, 20 dei quali molto assidui. Negli anni, anche con l'aiuto della squadra di Cesano Boscone, il team ha saputo introdurre al rugby anche studenti che non avevano mai giocato.

Gli sport da palestra, pallacanestro e pallavolo, vantano squadre maschili e femminili. Oltre alla partecipazione a un paio di tornei universitari, quest'anno la squadra maschile di basket si è potuta esibire al Palalido, prima di una partita della Pippo Milano, in una sfida contro un team di docenti, guidati da Carlo Favero. "I docenti ci hanno battuti - ricorda Nicola Corti, uno studente che ha partecipato alla partita -. Noi avevamo, per così dire, anche qualche timore reverenziale, ma loro erano molto forti". La squadra base è composta da circa 15 persone, ma gli studenti che partecipano, anche sporadicamente, sono almeno il doppio. "All'inizio dell'anno", racconta Corti, "il mio telefono squilla in continuazione e i primi allenamenti sono sovraffollati. Poi ci si seleziona in modo naturale: rinuncia presto chi gioca a un livello troppo alto o troppo basso. Alla fine la squadra, piuttosto omogenea, è composta da gente che sa giocare e ha giocato a livelli discreti, fino alla Promozione".

Con una ventina di praticanti e una dozzina di studenti di zoccolo duro, anche la squadra maschile di pallavolo ha partecipato quest'anno a un torneo interuniversitario. "Non facciamo delle selezioni vere e proprie", spiega lo studente pallavolista Michele Barachini, "perché chi è interessato viene a sapere, prima o poi, dell'esistenza della squadra e si aggrega anche ad anno iniziato. Nel tempo, c'è sempre stata continuità, un gruppo di amici attivi, e per il prossimo anno contiamo di intensificare l'attività, passando da uno a due allenamenti alla settimana". Come accade per gran parte dei team, la squadra è composta soprattutto da gente che ha già giocato a livello locale e che, trasferendosi a Milano per l'università, ha smesso l'attività agonistica, ma non vuole rinunciare a una passione.