Sistemi informativi, la didattica entra in azienda
Convergenza, reti di nuova generazione, servizi integrati. Per un'intera mattinata, l'8 maggio scorso gli studenti del 2° anno del corso di laurea specialistica in Organizzazione e sistemi informativi (OSI-LS) si sono trasferiti dalle aule Bocconi nel quartier generale di Italtel, a Settimo Milanese. Qui hanno potuto assistere a dimostrazioni pratiche delle nuove opportunità offerte dalle NTN, New Generation Network, e hanno potuto ascoltare le testimonianze di chi lavora in prima linea nello sviluppo di apparati che sfruttino tutte le potenzialità delle nuove reti. Italtel, azienda impegnata nella realizzazione di impianti per le reti di nuova generazione e leader nel settore, è un partner di ricerca dell'Istituto di Organizzazione e sistemi informativi della Bocconi, con il quale ha in corso un ampio progetto di ricerca triennale sull'adozione e la diffusione dei sistemi di VOIP (Voice Over Internet Protocol). Una collaborazione dalla quale sono nate anche possibilità di coinvolgimento diretto degli studenti in azienda, attraverso opportunità di stage. "Iniziative come queste – spiega Ferdinando Pennarola, professore associato Bocconi di Sistemi informativi e organizzazione aziendale, e direttore dell'OSI-LS – sono fondamentali per garantire una costante vicinanza della didattica con il mondo delle imprese. Gli studenti dell'OSI-LS quest'anno hanno trattato, nell'ambito di vari insegnamenti del corso, il problema delle tecnologie e dell'effettivo uso di queste, spesso molto al di sotto delle reali potenzialità, da parte dell'utente – prosegue Pennarola –. In particolare, la visita ad Italtel si inquadra all'interno del corso di Progettazione dei sistemi informativi del quale è responsabile Paola Bielli: in questo corso gli studenti hanno appreso che cosa voglia dire progettare dei sistemi che possano trovare l'accoglimento da parte degli utenti e possano tradurre in risultati aziendali le previsioni di risultato messe sulla carta nel fare il calcolo dell'investimento". Gli apparati per le reti di nuova generazione, basate su IP (Internet Protocol), permettono all'utente l'accesso alla rete indipendentemente dal fatto che questo avvenga tramite un apparecchio fisso o mobile, su reti licenziate tipo GSM e UMTS o private tipo WiFi, o ancora su reti fisse tipo ADSL o in fibra ottica. Gli apparati riconoscono l'utente e gli consentono di consumare tutti i servizi di telecomunicazione, che non sono più solo voce, ma voce e dati, streaming video e così via. Il risultato? La convergenza è ora davvero realtà. Una serie di simulazioni offerte dai tecnici di Italtel hanno reso all'aula il tutto ancora più immediato: apparecchi dual mode che possono operare come cellulari o come telefoni fissi quando si trovano in aree coperte da segnale WiFi; sistemi di rilevazione della presenza attraverso i quali gli altri utenti possono vedere se l'utilizzatore è in linea o se, per esempio, è a pranzo; software che consentono di inviare via sms la trascrizione del messaggio vocale lasciato da un altro utente nella segreteria telefonica; sistemi immediati per l'attivazione di videoconferenze e la fruizione della televisione ad alta qualità di definizione, e così via. Comunicare sembra dunque diventare sempre più semplice. Ma davvero convergenza equivale a semplificazione? Dal punto di vista dell'utente finale, probabilmente sì. No di certo, però, dal punto di vista della tecnologia: in realtà la convergenza comporta un livello di complessità elevatissimo, che porta con sé alcune questioni cruciali dal punto di vista delle aziende che vogliono sfruttare le nuove reti o investire su di esse, per esempio adottando il VOIP. Innanzitutto, si tratta di tecnologie dal ciclo di vita estremamente ridotto, destinate a una rapida obsolescenza. Se un vecchio centralino di impresa poteva durare 12 o 15 anni, con il VOIP i tempi sono decisamente più brevi. C'è poi un problema di qualità. Se per le comunicazioni con un cellulare è considerato del tutto normale, per esempio, che cada la linea, in una comunicazione attraverso telefono fisso l'attesa dell'utente è di una qualità almeno pari a quella a cui è abituato con la linea tradizionale. Ancora, comunicare attraverso IP comporta problemi di sicurezza, dal momento che si tratta di un protocollo facilmente perforabile ed esposto pertanto ad attacchi hacker, virus e così via. Altri temi critici riguardano l'attuale assenza di standard di comunicazione e il problema delle infrastrutture da realizzare. Se le nuove reti sono come autostrade dell'informazione, è certo poco razionale costruirne più di una per coprire il medesimo percorso. Da una parte, la normativa attualmente impone che se si costruisce una nuova infrastruttura questa debba essere messa a disposizione di tutti gli operatori. Dall'altra parte, l'operatore che investe nella realizzazione di una nuova rete ha necessità che l'investimento venga ripagato. Il futuro è già qui, tocca a chi si sta per affacciare nel mondo del lavoro utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite affinché sia a portata di tutti. |
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