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Senso della sfida e valori etici per realizzarsi nelle professioni

Pietro Guindani alla Giornata del Laureato

Lo scorso 26 maggio, all'Auditorium di Milano, i laureati Bocconi hanno partecipato a una Giornata loro dedicata, al termine del ciclo di studi biennale. Oltre al rettore, Angelo Provasoli, ai prorettori, Guido Corbetta e Giovanni Iudica, e all'allora Consigliere Delegato dell'Ateneo, Giovanni Pavese, è intervenuto Pietro Guindani, amministratore delegato di Vodafone Italia e laureato Bocconi. Pubblichiamo, qui di seguito, il suo intervento.

Illustre Rettore, Esimi Professori, Cari amici neo-laureati,

desidero innanzi tutto ringraziarvi per avermi esteso l'invito ad essere qui con voi oggi nella giornata del laureato. Io stesso ho avuto il piacere di parteciparvi, anni or sono, come neo-laureato. Il Rettore nella sua introduzione ha detto: "la Bocconi non vi abbandonera'". Questo impegno, che e' stato preso con voi, e' stato sicuramente vero nei miei confronti ed il fatto stesso di essere qui oggi dimostra il legame ideale ed affettivo che, dopo 25 anni dalla laurea, ancora mi lega a questa Universita'.

Nel mio intervento, vi parlero' di tre argomenti. In primo luogo della mia esperienza, ovvero delle lezioni che ho imparato, non nei miei anni di studio, ma nella mia esperienza lavorativa. In secondo luogo, vi delineero' alcune tendenze che si stanno sviluppando nell'economia e che influenzeranno il vostro cammino professionale. Infine concludero' con alcune considerazioni a riguardo di come scegliere le migliori organizzazioni ove sviluppare la vostra carriera futura.

Parto dalle "lezioni" imparate nella mia esperienza professionale. Ne citero' sette:

  • Il cambiamento e' un fenomeno continuo; per questo motivo ogni persona deve costantemente rivedere la propria formazione, adattandola alle esigenze e facendola evolvere per prepararsi alle sfide future.
  • Conta il lavoro di qualita', ma conta anche quello che gli inglesi chiamano "hard work", ovvero un impegno costante e generoso perche' e' importante contribuire in modo significativo ai risultati delle organizzazioni a cui si appartiene.
  • La responsabilita' e' innanzi tutto servizio. Crescendo nelle organizzazioni, si assumono maggiori responsabilita'. E' sicuramente gratificante, ma occorre sempre ricordarsi che la responsabilita' e' prima di tutto il dovere di rispondere alle esigenze delle organizzazioni che si amministrano, incluso le persone che nelle organizzazioni lavorano.
  • La leadership e' saper costruire la squadra. Le organizzazioni crescono grazie alle persone e le persone danno il meglio di se' se operano come una vera squadra, dove i successi sono di tutti e le responsabilita' di ciascuno. Un buon leader sa costruire una organizzazione dove ogni persona si sente davvero parte della squadra.
  • Accettare sempre la competizione. Operiamo in un mercato aperto, la competizione e' globale, solo attraverso la competizione emergono le persone migliori e si sviluppano talenti ed opportunita'. Il successo non e' un risultato casuale, va pianificato, perseguito con costanza e determinazione. Ed occorre essere anche preparati ad accettare l'esperienza dell'insuccesso, come esperienza di apprendimento e di maturazione.
  • Il valore della conoscenza sta nella condivisione. Tutte le persone nel tempo accumulano conoscenze. Desideriamo accumulare conoscenze e ne facciamo uso nel nostro lavoro. Ma il vero valore della conoscenza non sta nel controllarla, ma nel condividerla, per creare nuova conoscenza e nuove opportunita', in un circolo virtuoso che beneficia tutti.
  • Il valore della multiculturalita'.L'educazione ed il successo professionale ci possono indurre ad essere auto-referenziali nelle nostre convinzioni culturali. E' importante mantenere l'apertura mentale verso la diversita', se si vuole preservare la nostra capacita' di apprendimento e di comprensione dei fenomeni sociali ed economici.

Vengo ora ad alcune considerazioni che riguardano linee di tendenze evolutive a cui stiamo assistendo nell'economia e nella societa' contemporanea. E' importante saperle leggere e comprenderle.

L'economia corre sulle reti digitali. L'economia digitale sta creando potenzialmente un unico spazio economico e sociale, con comunicazioni sempre piu' globali, mercati sempre piu' aperti ed interazioni sociali sempre piu' intense. Chiaramente non e' ancora cosi' oggi; limiti fisici e giuridici, nonche' alcune tendenze culturali, pongono ancora ostacoli a questo processo. Tuttavia possiamo dire che ogni giorno vi e' un piccolo o grande "muro di Berlino" che simbolicamente cade, nel mondo dell'economia e della societa'. Nel settore delle telecomunicazioni, che conosco meglio di altri, siamo in presenza di una dinamica per cui la distinzione tra telecomunicazioni fisse e mobili, tra telecomunicazioni ed informatica, tra reti proprietarie ed Internet stanno progressivamente cadendo, creando un unico nuovo spazio di comunicazioni globali. Occorre avere la consapevolezza che i limiti entro cui oggi definiamo un mercato, una area di scambio, un settore di attivita' economica potranno essere messi in discussione da un livello superiore di aggregazione, di interazione e di interdipendenza. In questo ambiente cosi' dinamico, e' indispensabile sviluppare una propria visione dell'evoluzione futura possibile. Occorre sapere leggere i fenomeni in chiave evolutiva.

Tali linee di tendenza comportano anche un'altra conseguenza. Nelle societa' piu' avanzate, ma anche in alcune che si affacciano ora allo sviluppo economico, si stanno generando opposizioni, reazioni difensive da parte di coloro che dalla globalizzazione vengono messi in discussione. La globalizzazione, infatti, discrimina coloro che scelgono un modello di economia piu' libera, piu' competitiva, rispetto a coloro che difendono il sistema di relazioni esistenti ed i diritti acquisiti. Non si puo' dire a priori che una posizione sia giusta e l'altra sia sbagliata. Tuttavia chi sceglie la logica della competizione avra' piu' prospettive di sviluppo e di maggiore creazione di valore, per se' e per la propria comunita', mentre chi sceglie la logica dello status quo si autocandida ad un graduale, inesorabile declino e progressiva marginalizzazione nel grande scenario di una economia ed una societa' sempre piu' aperta ed unificata.

Il vostro futuro. Per molti anni siete passati attraverso un processo di apprendimento, ma - ancor piu' - di selezione. Se siete qui oggi, vuol dire che avete superato con successo questo processo di selezione. Ora e' giunto per voi il momento di selezionare le organizzazioni migliori per le quali lavorare. Fatelo per voi, per voi stessi, ma anche perche' avete una missione da svolgere: affermare il valore sociale dell'impresa. L'impresa e' un ente economico, ma e' anche un elemento fondamentale di aggregazione sociale. Ancora troppi elementi nella nostra cultura vedono l'impresa come una "parte sociale", implicitamente significando che una parte sociale e' in opposizione alle altre. E' una visione vecchia e superata e noi dobbiamo dimostrarlo. Lo dimostreremo a certe condizioni, ovvero se l'impresa concretamente continuera' ad operare in modo competitivo, ma anche nel rispetto delle norme e delle leggi, di regole di "governance" che assicurino il rispetto dei ruoli rispettivi degli azionisti, degli organi di gestione e di controllo, nonche' nel rispetto dell'ambiente e delle persone. Questa e' l'etica dell'impresa: l'orientamento alla creazione di valore economico e di un sistema di relazioni sociali organiche e funzionali alla crescita della societa' nel suo complesso.

Persone come voi, scegliendo le organizzazioni migliori e gestendole coerentemente con l'etica dell'impresa collaboreranno a dimostrare il valore sociale dell'impresa.

Mi domanderete ora: come scegliere le organizzazioni migliori? A differenza di quanto viene normalmente detto a questo proposito, vi offro sei "parole chiave" per scegliere le organizzazioni migliori.

Le prime due parole chiave sono "sfida e valori", ovvero misurarsi con le sfide del mercato, dimostrare la capacita' di saper competere e vincere, ma rispettando valori etici condivisi per lo sviluppo di un business di successo e responsabile.

Le seconde sono "merito e servizio", ovvero vedersi riconosciuto il valore del proprio lavoro, della propria capacita' di iniziativa e di essere stati i migliori. Ma attenzione: il merito non e' un concetto individualista, significa fare bene il proprio lavoro al servizio dei propri clienti e della squadra a cui si appartiene, per determinare il successo di lungo termine di qualunque impresa.

Infine, "Italia e globalita'". Viviamo in un mondo globale. Dobbiamo saper superare frontiere visibili ed invisibili, tangibili o anche solo logiche. Dobbiamo sentirci cittadini del mondo. Al tempo stesso non vogliamo e non possiamo dimenticarci che siamo Italiani. Anche se l'organizzazione cui apparteniamo e' internazionale, in ogni caso siamo protagonisti e testimoni di questo Paese e, nel grande scenario della competizione globale tra Paesi, dobbiamo operare per dare a questa nostra comunita' le migliori prospettive di sviluppo e di crescita.

Concludo con l'augurio di ogni successo nella professione che vi apprestate a svolgere e con la raccomandazione di crescere anche sotto il profilo personale, non dimenticandovi della importanza della famiglia. Un successo solo basato sulla vostra professionalita' sara' fragile. Solo se saprete combinare la crescita professionale con quella umana e sociale, allora avrete vera soddisfazione, come veri uomini e vere donne.

Pietro Guindani