Secchi: con i bienni la Bocconi diventa una vera Business School
La Bocconi si appresta ad avviare il secondo segmento formativo previsto dalla riforma del 3+2, cioè quello delle lauree specialistiche. Quali sono le caratteristiche principali che differenziano l'offerta bocconiana da quella delle altre università? La Bocconi attiva le lauree specialistiche dal prossimo a.a. 2004/2005, con i primi laureati triennali, in linea con le tempistiche regolate dalla riforma. Ciò significa che se da un lato c'è stato il tempo per preparare bene i nuovi prodotti formativi e le modalità di ammissione, dall'altro abbiamo dovuto procedere in un clima di incertezza normativa, visto che da circa un anno si ipotizza una profonda revisione della riforma. Le nostre lauree specialistiche sono state strutturate pensando a un "3+2" molto flessibile, con la parte biennale abbastanza sganciata dalla parte triennale, con la possibilità di percorsi misti, diagonali, tra cui gli studenti possono scegliere. Questo è coerente con il nuovo assetto, che prevede una formazione undergraduate di base, abbastanza generale, e una formazione graduate molto mirata, di approfondimento specialistico, di alta formazione, non necessariamente in sequenza rispetto alla parte triennale. A chi si rivolgono principalmente le lauree specialistiche Bocconi? Vogliamo avere i migliori studenti disponibili sul mercato, quelli con maggior potenziale e motivazione verso l'approfondimento degli studi. Naturalmente, dal momento che consideriamo i nostri trienni prodotti validi, la prima attenzione va agli studenti bocconiani, ma il loro numero non deve essere tale da esaurire tutti i posti disponibili, anzi. Riserviamo quote consistenti di posti a studenti da altre università italiane e a studenti che vengono dall'estero. I bocconiani non avranno dunque un accesso automatico: dovranno meritarselo, come gli altri. Il bocconiano che otterrà la laurea specialistica quali carte potrà giocare, dal punto di vista formativo e professionale, nell'ingresso nel mondo del lavoro? Da parte nostra stiamo da tempo dialogando con le imprese nei vari settori per cercare di capire meglio quali siano le esigenze e le professionalità ricercate. In taluni ambiti, come nelle professioni regolamentate, il percorso quinquennale è richiesto e dunque obbligato. Invece, chi vuole andare a lavorare in azienda potrà scegliere se farlo subito dopo il triennio oppure se acquisire una laurea specialistica. I trienni Bocconi sono stati studiati in modo da dare una buona preparazione generale su cui innestare una specializzazione successiva, che sia appresa in università o sul posto di lavoro. È naturale che chi aspira a percorsi di carriera più specializzati o vuole avviarsi nel campo della ricerca dovrà sostenere il percorso di cinque anni, che fornisce proprio le competenze e gli skills più complessi richiesti attualmente dal mondo del lavoro. In che modo le lauree specialistiche possono contribuire a rafforzare il processo di internazionalizzazione della Bocconi? Noi speriamo di avere classi di studenti molto ben selezionati, che puntino all'eccellenza e che facciano dei nostri bienni dei programmi di punta sul piano nazionale e internazionale. Il nostro obiettivo è quello di posizionarci come una Università con un'offerta graduate di alto livello, non solo nei contenuti, ma grazie anche alla presenza di professori e studenti eccellenti. Per questo prestiamo particolare attenzione alle modalità di ammissione e quindi, inevitabilmente, di selezione. Puntiamo ad avere, a regime, una popolazione di studenti ancora più internazionale rispetto a quella dei trienni. Se infatti nel triennio abbiamo già un buon numero di studenti che scelgono di studiare lontano da casa, certamente questa deve essere la regola per gli studenti graduate, che devono puntare ai programmi di alta formazione più adatti ai loro interessi e alle loro aspirazioni. La sfida è proprio quella di rendere le nostre lauree specialistiche tra le migliori in Europa. |
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