Salam Bombay!
Quaranta mail. Tante ne ha ricevute a Bombay Brigida Viggiano, 23enne studentessa Bocconi, dopo aver pubblicato il suo secondo articolo per The Times of India, uno dei quotidiani più letti nel continente indiano. Il pezzo, che si concentrava su un tema particolarmente caldo a Bombay (i tour organizzati da occidentali degli Slum, sorta di favelas locali) ha riaperto il dibattito sull'argomento e acceso la curiosità dei colleghi verso la giovane stagista italiana.
Brigida, prima penna del sito di Radio Bocconi e una laurea specialistica da terminare in economics and management in arts, culture, media and entertainment alla Bocconi, è arrivata in stage al giornale alla fine di marzo di quest'anno, e vi si è fermata per dieci settimane. Subito coinvolta nelle attività di redazione, sebbene non avesse esperienze giornalistiche precedenti, è entrata in forza al domenicale del Times, dove ha avuto modo di seguire gli approfondimenti su tutto ciò che succedeva in città. E quando si parla di una megalopoli come Bombay, o Mumbai, si tratta di una bella sfida. La prima cosa è ovviamente fare conoscenza con la città e prendere contatti. "Il caporedattore del settimanale mi ha subito mandato in strada a parlare con la gente. È stato così che mi sono messa alla ricerca di notizie da pubblicare, anche se poi, nella maggior parte dei casi, non potevo scriverne personalmente ma dovevo passare le informazioni ai colleghi". Il consiglio dell'editor è lungimirante, visto che fino ad allora Brigida si era confrontata solo con i paper per i suoi corsi universitari, però la ragazza dimostra di avere curiosità e di non lasciarsi intimorire da una realtà che per lei è assolutamente nuova. Scrive un pezzo sulla pizza, raccontando il punto di vista di un'italiana sulla ricetta forse più famosa al mondo, poi, contatto dopo contatto, viene a conoscenza della polemica sulle visite guidate negli Slum.
"È un argomento che ha suscitato grande dibattito sia sulle testate indiane sia su quelle occidentali. Le prime le criticano, accusando gli occidentali di voler sfruttare l'immagine povera di Bombay, le seconde sono invece favorevoli, sostenendo che comunque si tratta di un modo per far conoscere una realtà altrimenti nascosta". Brigida vuole scavare più in profondità e decide di partecipare a uno di questi tour. "Girando tra i vicoli, alcuni tanto stretti da consentire a mala pena il passaggio di una persona, ti rendi conto di come la gente riesca a vivere in condizioni veramente disastrose. Li ho visitati a maggio, immagino cosa debbano essere nel periodo dei monsoni, quando la pioggia è abbondante". Scambia battute con la gente che incontra, parla con gli organizzatori, con le associazioni di volontariato che lavorano nello Slum (quello da lei visitato è quello di Darhavi), con alcune persone che in passato vi avevano abitato. Ne esce un lungo articolo sostanzialmente favorevole ai tour, ancora online sul sito del giornale, nel quale cita cifre e impressioni da cronista navigata. E quando finalmente viene pubblicato, dopo alcuni giorni di indecisione della redazione, "esempio del fatto che sono stata lasciata libera di esprimere le mie opinioni, nonostante la posizione del giornale fosse meno benevola sull'argomento", l'articolo viene letto e commentato da molte più persone di quante Brigida stessa si aspettasse.
"Forse l'esperienza più emozionante di quelle settimane. Ho ricevuto molte mail, non solo di critica, e sono stata contattata anche da personaggi di spicco del mondo della carità di Bombay. È esaltante vedere che ciò che scrivi suscita una discussione, che non passa inosservato".
Adesso che ha finito lo stage, ed è tornata in Italia, Brigida ha in mente di lanciarsi nel mondo dell'editoria, ma non è sicura di voler continuare sulla strada del giornalismo. Nel frattempo ha mantenuto i contatti con Bombay, tanto che le è già stata proposta una collaborazione dall'Italia per un futuro magazine. "Il mio desiderio è di tornare in India, magari per un paio di anni. Il paese sta infatti vivendo un momento di sviluppo incredibile, sembra di vivere nell'Italia del boom economico, ed è stimolante vivere e lavorare qui. Tutti sono pieni di iniziativa e sembra che tutto sia possibile".