Ricerca e sviluppo vincenti in rete
Le reti e la cosiddetta social network analysis vivono una stagione di vero fermento intellettuale e di grande creatività.
L'interesse per queste tematiche non riguarda soltanto l'economia e il management, ma taglia trasversalmente discipline molto diverse fra loro, dalla sociologia, alla fisica, alla biologia, fino alla psicologia e all'antropologia. All'interno di questa forte interdisciplinarità, un posto di rilievo hanno assunto gli studi che cercano di comprendere il ruolo delle reti nei processi di innovazione tecnologica e organizzativa.La ragione di ciò è probabilmente da ricollegare a tre considerazioni.
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Stefano Breschi |
La prima guarda al fatto che, a causa della crescente complessità tecnologica, nessuna impresa, per quanto grande, possiede tutte le competenze necessarie per innovare.È quindi fondamentale stabilire relazioni di ricerca co-operativa con soggetti esterni (imprese concorrenti, fornitori, clienti, etc.). Attraverso le relazioni che stabilisce, l'impresa occupa una posizione specifica all'interno della rete complessiva di relazioni fra imprese e fra queste e altri soggetti.E ciò che più conta, tale posizione ne condiziona le opportunità di mercato e la conoscenza tecnologica, divenendo così un fattore esplicativo della performance innovativa e competitiva. La seconda è collegata all'economia della ricerca scientifica e tecnologica.Emergono due trend fondamentali e interdipendenti: crescente specializzazione individuale e sempre più frequente ricorso alla collaborazione in team (come evidenziato dall'aumento nel numero di autori per articolo scientifico o di inventori per brevetto).La complessa rete di collaborazioni scientifiche e tecnologiche che si crea e il posto che ciascun ricercatore occupa in tale rete hanno ricadute fondamentali per spiegare, ceteris paribus, tanto la quantità di articoli e/o brevetti prodotti, quanto il grado di creatività e l'impatto dell'output, misurati da numero e caratteristiche delle citazioni ricevute, e di conseguenza i pattern di carriera dei singoli ricercatori. Terzo, le reti sociali (di collaborazione formale, informale e professionale) sono potenti meccanismi attraverso cui la conoscenza scientifica e tecnologica si diffonde nel tempo e nello spazio. In particolare, diversi studi recenti mostrano come la localizzazione geografica dei flussi di conoscenza, ovvero la capacità delle aree geografiche in cui nuova conoscenza è stata prodotta a sfruttare per prime i relativi risultati, sia da attribuire a due fenomeni concomitanti. Primo, il fatto che la mobilità fra imprese del lavoro qualificato tende a essere circoscritta a livello geografico.Secondo, il fatto che la propensione a stringere accordi e collaborazioni decade rapidamente con la distanza geografica. Mentre si può affermare che esiste ormai un ampio corpo di studi relativi agli effetti delle reti sociali e organizzative e in particolare al modo in cui il posizionamento degli attori all'interno di tali reti influisce sulla loro performance, a diversi livelli di analisi, molto meno sappiamo riguardo alle forze che influenzano la genesi, l'evoluzione e la dinamica delle reti.La frontiera della ricerca, allo stato attuale, riguarda precisamente il tentativo di comprendere meglio come e attraverso quali meccanismi una rete sociale di collaborazione scientifica e tecnologica emerge, evolve e muta la propria struttura nel tempo.
Omofilia, eterofilia, transitività, prominenza e ruolo dello status costituiscono altrettanti esempi di concetti il cui ruolo nella dinamica delle reti è attualmente al vaglio della ricerca scientifica.