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In Rcs con uno stage

, di Andrea Celauro
Così Valerio Ghiringhelli ha trasformato la laurea in un lavoro

Che tra economia e cultura ci debba essere dialogo, per Valerio Ghiringhelli è una ovvietà: “Ormai è impossibile parlare di cultura senza valutarne l’impatto economico”, dice senza mezzi termini. Valerio, laureato in Economia per le arti, la cultura e la comunicazione (Cleacc) alla Bocconi, ha modo di toccarlo con mano tutti i giorni da quando, due anni fa, è entrato nel settore marketing della Rcs grazie a uno stage.

“Per i primi sei mesi mi sono occupato dell’area quotidiani, poi sono passato al settore dedicato ai prodotti collaterali, che in quel momento era entrato in un periodo di boom”. Film, cd musicale, le collane di libri, i video giochi: Valerio segue, lavorando in team, tutto il percorso di marketing editoriale dei vari prodotti, dalla scelta dei contenuti all’organizzazione delle collane, alla vendita finale in edicola. “In questo lavoro ho ritrovato tutto ciò su cui avevo lavorato durante l’università, in particolare durante i laboratori, che sono stati l’insegnamento più importante. Per come è congegnato adesso il mondo dell’editoria, il discorso sulle due anime che devono parlarsi, quella economica e quella culturale, è imprescindibile”.

Al Cleacc Valerio è arrivato grazie a due passioni: quella per i libri, ereditata dal padre tipografo, e quella per l’economia. Ma è arrivato in ritardo, e del discorso di presentazione del corso di laurea, il primo giorno, ha sentito solo gli ultimi dieci minuti. “Non l’ho mai detto a Salvemini!”, scherza. “Però ricordo bene ciò che disse, ovvero che questo corso rappresentava una scommessa per la Bocconi, una sfida nata per rispondere a una esigenza del mercato. E adesso, a distanza di due anni, posso dire che non c’è niente di più vero”.