Provasoli: competere e cooperare per vincere la sfida dell’internazionalità
Competizione, cooperazione, internazionalità. Le tre parole usate dal Rettore Angelo Provasoli nel discorso di apertura dell'anno accademico 2006-2007 sono le chiavi di lettura della Bocconi di questo inizio XXI secolo. Tre aspetti sui quali, secondo il Rettore, si fonda il cammino dell'eccellenza. | |
Il Rettore dell'Università Bocconi |
"Vi sono sempre state forme di competizione nella realtà universitaria – ha detto Provasoli –: tra diverse discipline, diverse scuole, diverse aggregazioni di interessi scientifici". La novità, secondo la più alta carica accademica della Bocconi, è che oggi si sta verificando un confronto su specifici e distinti mercati, sui quali le migliori università si atteggiano con comportamenti e finalità simili a quelli di qualsiasi impresa.
La competizione non preclude però la cooperazione. Ne sono un esempio i network internazionali tra università che si collocano in vetta alle classifiche mondiali per qualità della didattica e della ricerca, come la Community of European Management Schools (CEMS), il network delle top School europee di management, di cui la Bocconi è cofondatrice. Infine, internazionalità: "il contesto in profondo cambiamento, caratterizzato da intensa innovazione tecnologica, da fenomeni di interdipendenza su scala globale, dalla progressiva estensione degli spazi commerciali e dalla crescente immaterialità degli scambi, richiede ampia visione e capacità di gestione di problemi locali – come quelli tipicamente universitari – in chiave necessariamente internazionale e globale" ha affermato Provasoli. |
In particolare, le dinamiche attuali rendono prevedibili alcune tendenze generali, brevemente ricordate dal Rettore: sempre crescente mobilità internazionale degli studenti; competizione per attrarre studenti internazionali di qualità e per reclutare i migliori docenti; sviluppo, in prospettiva, di nuovi importanti bacini di domanda di formazione, soprattutto graduate, da parte di aree geografiche emergenti; crescente competizione per attrarre risorse finanziarie che consentano di mantenere il vantaggio competitivo. La nuova governance della Bocconi ha lo scopo di attrezzare l'Ateneo alle sfide poste da questo contesto, al tempo stesso impegnativo e ricco di opportunità. Le cinque nuove Scuole e i Centri di ricerca presidieranno le relazioni con i mercati esterni. In particolare, a ciascuna scuola faranno riferimento i diversi segmenti formativi: alla Scuola Universitaria i trienni, alla Scuola Superiore Universitaria i corsi di laurea specialistica e i master universitari, alla Scuola di Giurisprudenza il corso di laurea magistrale in Giurisprudenza e gli altri corsi dell'area giuridica, alla Scuola di Dottorato i dottorati di ricerca, alla Scuola di Direzione Aziendale - SDA Bocconi School of Management (con alle spalle una tradizione più che trentennale) la formazione post-laurea e post-esperienza. Dipartimenti e Istituti gestiranno le risorse umane e presidieranno la ricerca di base, pura e applicata. Al centro del nuovo sistema stanno il Rettore con i Prorettori. Il Consiglio di Facoltà non è più organo di gestione, ma "assemblea sovrana" cui sono rimesse le decisioni straordinarie e fondamentali della vita dell'Università. Le decisioni ordinarie sono attribuite al Consiglio Accademico, organo più agile della Facoltà, presieduto dal Rettore, nel quale sono rappresentati tutti i massimi responsabili operativi del governo democratico: le direzioni delle Scuole e dei Dipartimenti. Grande rilievo assumono il Comitato delle Risorse Umane, cui contribuiscono anche docenti esterni all'Università, che ha il compito di valutare le proposte di reclutamento e progressione di carriera dei docenti, e il Comitato per la Ricerca, che valuta l'attività di ricerca dei singoli docenti e delle unità organizzative e alloca i fondi di finanziamento per la ricerca. Sul versante della Faculty, la Bocconi attuerà un sistema di incentivi e di valutazione delle performance individuali, e si muoverà sempre più attivamente sul mercato internazionale della docenza. Le chiamate dirette di docenti come Robert Grant della Georgetown University di Washington nel ruolo di ordinario, e di Maurizio Zollo di INSEAD come associato, indicano chiaramente la direzione in cui l'Università si sta muovendo. La sempre crescente esposizione internazionale della Bocconi coinvolge sempre più anche i programmi formativi. In questo settore la Bocconi ha sviluppato alleanze strategiche con scuole leader nella formazione manageriale in Europa. I sette accordi di double degree ad oggi attivi, o iniziative come il network Themis per il settore giuridico vanno in questa direzione. L'impegno a contribuire alla formazione di giovani pronti a operare in mercati emergenti ha portato inoltre a iniziative quali il "Campus Italo-Cinese", recentemente inaugurato a Shanghai, e al programma congiunto con la Business School della Central European University di Budapest. Alcune delle cifre ricordate da Provasoli danno un'idea abbastanza precisa di come gli sforzi di sempre maggior apertura internazionale della Bocconi stiano dando i frutti sperati: nel corso dell'anno, il 35% degli iscritti ai programmi undergraduate e il 60% ai programmi graduate ha avuto la possibilità di partecipare a programmi internazionali, per un totale di 2.000 studenti. Attualmente gli studenti stranieri iscritti in Bocconi sono 1000. A questi se ne aggiungono altri 900 che ogni anno trascorrono un semestre di studio presso l'Ateneo. L'obiettivo è raggiungere il 15% di studenti stranieri nelle lauree triennali, il 25% nelle specialistiche, il 50% nei master post esperienza e nei PhD. Anche i dati più recenti riguardanti la ricerca sono eloquenti. Se tra il 2002 e il 2004 il numero di articoli di studiosi Bocconi pubblicati su riviste internazionali era di circa 70 all'anno, nel 2005 è stato di 139 e nel 2006 di 154 (dato parziale al 30 settembre). Analoga tendenza positiva si è registrata per i volumi pubblicati da editori internazionali: circa 10 all'anno fino al 2004, 21 nel 2005, 24 nel 2006 (dato parziale). Tra gli altri risultati positivi conseguiti nel corso dello scorso anno accademico e ricordati dal Rettore è senz'altro significativo lo sviluppo della campagna di Fund Raising lanciata presso la comunità imprenditoriale, finanziaria ed istituzionale, con l'obiettivo di raccogliere 100 milioni di Euro in dieci anni. Nei primi mesi di avvio della campagna è stato conseguito il risultato di superare il 30% dell'obiettivo complessivo: fondi che, ha affermato Provasoli, "verranno destinati al finanziamento delle iniziative più innovative del Piano Strategico e ad altre attività specifiche critiche, quali la ricerca, l'istituzione di nuove cattedre, la chiamata di professori da prestigiose università straniere e italiane, il reclutamento di giovani docenti sul job market, l'erogazione di borse di studio a talenti provenienti da tutti i paesi del mondo". |
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Inaugurazione dell'anno accademico 2006-2007 in Bocconi |