Post crisi, attenti a chi difende lo status quo
Con i mercati finanziari che mostrano alcuni segnali di stabilizzazione c'è il rischio che le forze conservatrici contrarie alle riforme in materia di supervisione e regolamentazione guadagnino consensi e abbiano il sopravvento. È stato questo il monito di Lorenzo Bini Smaghi, membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea, partecipando a un policy panel all'interno del convegno Finlawmetrics 2009 organizzato dal Centro Paolo Baffi dell'Università Bocconi.
"La crisi ha evidenziato quanto sia importante la supervisione nel promuovere la stabilità finanziaria", ha spiegato Bini Smaghi. "E c'è molto lavoro da svolgere per dotare le istituzioni degli strumenti per monitorare e valutare i rischi e per controllare tali rischi. Inoltre, con il tempo che passa e con i mercati che mostrano alcuni segnali di stabilizzazione c'è il rischio che il senso d'urgenza per le riforme svanisca e che riemergano le tendenze nazionalistiche. Le forze che spingono per mantenere lo status quo stanno raccogliendo forza e se non si contrastano questa crisi potrebbe rivelarsi un'occasione sprecata. E la prossima crisi si potrebbe avvicinare".
"La priorità ora è ripristinare la fiducia nei mercati", ha spiegato Corrado Passera, a.d. di Intesa Sanpaolo, "e l'obiettivo deve essere dotare l'Europa di un mercato unico ed efficiente con un singolo network integrato di supervisione".
Gli effetti di una supervisione frammentata si sono infatti visti in questa crisi, secondo Passera, e hanno impedito al sistema finanziario di identificare i rischi. È necessario, dunque, intraprendere la via del consolidamento e coordinamento della supervisione, come indicato nel rapporto De Larosière commissionato dalla Commissione Europea.
"Queste proposte vanno nella giusta direzione", ha concluso Passera. "L'imperativo è consolidare le regole dato che non si possono avere 27 insiemi di regole diverse in Europa. Bisogna sfruttare l'occasione di questa crisi per fare dei passi in avanti e dare al sistema finanziario in Europa quella stessa stabilità che è stata data al sistema monetario".
Al panel, coordinato da Donato Masciandaro, direttore del Centro Paolo Baffi, Università Bocconi, hanno partecipato anche José Maria Roldan, Banco de Espana, Sylvester Eijffinger, Tilburg University e Cepr, e George Kaufman, Loyola University, Chicago.