Padoa-Schioppa e Zingales, per capire passato e futuro della crisi globale
Uno sguardo indietro, verso il recente passato, per capire come abbia avuto origine la crisi che ha assestato un duro colpo alle economie di tutto il mondo, e uno sguardo rivolto al futuro per studiare il modo di affrontarla. "La crisi: come è nata, quando finirà?", il primo appuntamento 2009 del forum internazionale Economia e società aperta organizzato da Bocconi e Corriere della Sera, in programma giovedì 7 maggio alle 21 presso la nuova Aula magna Bocconi (Via Roentgen 1), va dunque subito al cuore della questione che riguarda la più grave crisi economica degli ultimi decenni. E lo fa grazie all'intervento di Tommaso-Padoa Schioppa, oggi presidente del centro studi Notre Europe di Parigi, che ne discuterà con Luigi Zingales, titolare della cattedra Robert C. McCormack di Entrepreneurship and Finance alla Graduate School of Business dell'Università di Chicago, in una conversazione moderata da Dario Di Vico. Ad aprire la serata saranno Mario Monti, presidente della Bocconi, e Piergaetano Marchetti, presidente di RCS MediaGroup.
Qualificare la crisi come 'finanziaria', "si è rapidamente rivelato insufficiente", scrive Padoa-Schioppa nel suo ultimo volume, La veduta corta. "Economica e sociale ne è la sostanza. E poiché la componente del sistema economico che è mancata è l'intelaiatura di regole, controlli, azioni di governo che – in un'economia di mercato – costituiscono il complemento della libera ricerca del tornaconto individuale da parte di individui e imprese, la crisi è in realtà politica e istituzionale; è un fallimento della politica economica prima che della finanza e dei mercati". In particolare, la radice più profonda della crisi in atto è "la veduta corta di una spanna, l'accorciarsi dell'orizzonte temporale dei mercati, dei governi, della comunicazione, delle imprese, delle stesse famiglie". Ecco allora la necessità di sforzarsi per allungare lo sguardo verso il passato, per capire la vera natura della crisi, e verso il futuro per "individuare la direzione verso cui muovere i nostri passi". Per plasmare il futuro "dobbiamo pensare e volere un futuro possibile, uno tra quelli contenuti in germe nel passato e nel presente e suscettibili di essere sviluppati e fatti crescere", continua il presidente di Notre Europe. "Ciò che dobbiamo sforzarci di leggere non è un futuro non ancora scritto; è la realtà, i vincoli che essa ci pone, le strade che ci preclude, quelle che ci apre. L'uso che facciamo della nostra libertà influirà, infatti, sul corso della storia solo se si collocherà entro i vincoli del reale". La partecipazione a "La crisi: come è nata, quando finirà?", come anche agli altri tre appuntamenti di Economia e società aperta (14, 21 e 28 maggio), è gratuita e aperta a tutti, previa registrazione e iscrizione online (www.economiaesocieta.org). Tutti gli incontri potranno essere seguiti in diretta via web su www.economiaesocieta.org, www.unibocconi.it e www.corriere.it.