Oltre lo spoils system
Nella riforma della dirigenza, uno dei temi più spinosi è il rapporto con la politica. Questione tutt'altro che nuova, disciplinata in maniera diversa nel tempo, con periodiche iniezioni di spoils system, poi corrette dalle riforme successive. Ma la scelta sul modello di dirigenza non si esaurisce nella decisione di quanto spoils system è desiderabile: è possibile immaginarla autonoma dalla politica, anche quando non è una dirigenza di carriera? Gli studi comparati sulla gestione del personale dei paesi Ocse hanno identificato due modelli: uno basato sulla carriera e l'altro sulla posizione. Il primo prevede l'ingresso nel pubblico dopo aver superato un concorso. Una volta entrati, vi è la possibilità di cambiare funzione, o magari anche ente, e di progredire lungo la gerarchia dei ruoli, ma generalmente nei sistemi basati sulla carriera tutta la vita professionale si svolge nel settore pubblico. Il modello position-based, al contrario, prevede modalità più flessibili di accesso alla dirigenza, in relazione a posizioni che via via si rendono disponibili e con modalità più vicine a quelle del settore privato: la permeabilità col settore privato è maggiore (in ingresso e in uscita) e l'incarico non è a vita. Sebbene i processi di riforma abbiano favorito forme ibride di pubblico impiego, in Italia il sistema prevalente è quello basato sulla carriera. La normativa prevede però che una quota minoritaria di posizioni (l'8-10%) sia disponibile per figure esterne «di comprovata qualificazione professionale». Nel discorso pubblico tali figure sono state assimilate a incaricati di fiducia della politica, sintomo di una certa confusione tra i modelli di dirigenza. Si tratta, invece, di un'opportunità per le amministrazioni di beneficiare di competenze maturate all'esterno del pubblico, per la realizzazione di obiettivi specifici, entro un tempo determinato. Infatti, se da un lato è buona cosa che tutti gli incarichi fiduciari che la politica affida esercitando la propria discrezionalità (spoils system) siano a tempo determinato, non tutti i dirigenti con un incarico a termine sono stati selezionati per le loro affinità con la politica, né è auspicabile che lo siano. Due le circostanze che rendono possibile nominare dirigenti a tempo senza concorso: figure di supporto alla politica; posizioni che richiedono il possesso di competenze non disponibili tra i dirigenti di ruolo. Nel primo caso, si tratta di meccanismi di spoils system, nel secondo il meccanismo è simile ai sistemi di selezione position-based. Per qualificare questa seconda categoria, occorre che i sistemi di reclutamento e selezione siano distanti dai meccanismi di cooptazione. Allo stesso tempo, occorre che i sistemi di selezione position-based sappiano andare oltre i concorsi: occorre cioè dotarsi di strumenti che permettano di valutare capacità gestionali come l'analisi delle application form, l'assessment delle competenze, l'intervista di selezione. La riforma della dirigenza sembra prevedere più spazi per dirigenti a contratto, soprattutto negli enti locali. Ciò che renderà possibile e credibile la presenza di una dirigenza non di carriera, ma autonoma dalla politica, è la professionalizzazione dei sistemi di reclutamento e selezione.