Milano guarda l’America Latina, dove c’è ripresa
Dopo il successo della III Conferenza nazionale Italia-America Latina e Caraibi, che si tenne a Roma nell'ottobre 2007, agli inizi di dicembre 2009 Milano ospiterà la IV edizione, organizzata dal ministero degli affari esteri in collaborazione con vari enti e istituzioni lombarde e nazionali. Come in passato, l'Isla collabora con la Rial (Rete Italia America Latina), che ha la responsabilità del coordinamento della Conferenza di Milano. Queste conferenze rappresentano il principale foro italiano di riflessione sui rapporti del nostro paese con l'America Latina e i Caraibi. A dicembre verranno affrontati numerosi temi: dagli investimenti infrastrutturali e le banche di sviluppo alle alleanze territoriali biregionali e la cooperazione culturale. Questo evento sarà anche l'occasione per offrire un contributo italiano sul tema dei rapporti tra l'Unione europea e l'America Latina, in vista del prossimo vertice bi-regionale che si terrà in Spagna nel maggio 2010.
La decisione dei paesi latinoamericani di venire in Italia per rafforzare i rapporti con il nostro paese è probabilmente stata aiutata dal miglioramento della loro congiuntura economica. In quasi tutti i paesi della regione, anche se il 2009 si chiuderà con una contrazione del prodotto interno lordo, la ripresa è, infatti, già in atto. Il Fondo monetario internazionale stima che quest'anno il tasso di crescita del pil della regione sarà negativo (-2,5%), dopo sei anni di crescita ininterrotta, ma che tornerà al 2,9% nel 2010 (World economic outlook, ottobre 2009). A differenza di altre crisi del passato, l'America Latina ha superato questa fase senza crisi bancarie, svalutazioni delle monete locali, moratorie sul debito, aumenti inflazionistici o massicce fughe di capitali. La capacità di fronteggiare questa crisi è stata favorita sia dal solido quadro macroeconomico pre-recessione, che ha consentito l'adozione tempestiva di manovre anticicliche, sia dalla migliore regolamentazione e supervisione finanziaria. Ci sono comunque importanti differenze tra i paesi. Il Peru e l'Uruguay dovrebbero avere una crescita positiva nel 2009, anche se con una drastica riduzione rispetto agli anni precedenti. Tra le economie maggiori, il Messico è il paese più penalizzato (-7,3%), particolarmente colpito dalla recessione negli Stati Uniti. Molti paesi dell'America centrale e dei Caraibi hanno sofferto anche a causa della diminuzione delle rimesse e delle entrate da turismo. La crisi economica ha avuto importanti costi umani e sociali: circa 8 milioni di latinomericani sono diventati poveri. Se la ripresa sarà veloce come previsto, questo passo indietro nella lotta alla povertà sarà temporaneo. Dal 2003 al 2008 il continente latinoamericano aveva fatto importanti progressi su questo terreno con l'uscita dalla povertà di 60 milioni di persone.I segnali di ripresa economica sono evidenti dal secondo trimestre 2009: la produzione industriale è cresciuta in molti paesi, soprattutto in Brasile; la contrazione in Messico si è interrotta; gli indici di fiducia delle imprese e dei consumatori sono migliorati, i flussi di capitali verso la regione sono aumentati e gli spread si sono ridotti. Quando due anni fa venne deciso che Milano avrebbe ospitato la Conferenza nessuno poteva immaginare che proprio nell'autunno 2009 la regione latinoamericana sarebbe stata sulla via della ripresa economica. La Conferenza nazionale di dicembre rappresenta un'opportunità da cogliere per rafforzare i rapporti economici tra il nostro paese e l'America Latina.