Meneghin, la leggenda del basket a Radio Bocconi
Descrivere Dino Meneghin è facilissimo. E' sufficiente elencare il suo albo d'oro ricco di successi nazionali e internazionali che ne fanno uno degli atleti italiani più vincenti di sempre: 12 scudetti, 7 Coppe dei Campioni, 2 Coppe delle Coppe, 1 Coppa Korac, 4 Coppe Intercontinentali e 6 Coppe Italia, con più di 800 presenze in Serie A tra Varese, Milano e Trieste. E poi la Nazionale, con 271 presenze, un oro e due bronzi agli Europei e un argento alle Olimpiadi di Mosca 1980, "la prima medaglia d'argento del basket italiano alle Olimpiadi, una grande soddisfazione ma anche un grande rammarico perché arrivammo in finale con la Jugoslavia stanchi per i match precedenti, altrimenti..., ogni tanto ancora ci penso", confessa a Chiara, Ilaria e Nazario, i dj di Radio Bocconi che l'hanno intervistato nei suoi uffici nel centro di Milano.
Alle pareti le maglie da gioco di una carriera inimitabile, iniziata a 16 anni e terminata a 44: quella
dell'Ignis Varese, del Simac Milano, della Nazionale e quella, prestigiosissima, della Hall of Fame, unico giocatore italiano ad avere questo onore. Ma qual è il segreto che porta a debuttare nel professionismo così giovane senza rischiare di bruciarsi? "Il segreto è avere amore per quello che si fa e desiderio di imparare, migliorarsi. Quando si entra in palestra per l'allenamento bisogna dimenticare l'orologio, l'allenamento non è un sacrificio ma qualcosa che piace e diverte e che permette di tenere in forma il proprio corpo". Poi contano anche i compagni, gli allenatori, gli esempi: "Non mi piace infatti dire 'io ho vinto', il basket è uno sport di squadra e senza dei magnifici compagni non avrei raggiunto certi traguardi. Ricordo che quando ho iniziato, a Varese, il mio compagno Flaborea, di 10 anni pù vecchio, mi prendeva da parte e mi dava consigli, poi, alla fine delle partite, quando mi faceva i complimenti, era per me una grandissima soddisfazione".
Adesso, in un momento difficile per il basket italiano, Meneghin è presidente della Federazione. Quale la sua ricetta? "Conquistare spazio sui giornali e i media in generale, poi penetrare nelle scuole e nelle università per avvicinare più giovani possibile a questo sport. So benissimo, per esempio, che voi in Bocconi avete una bella squadra".
L'intervista completa sarà trasmessa martedì 10, alle 13, su Radio Bocconi.