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Manuali sì, ma di ampio respiro

, di Andrea Celauro
Da Kelsen a Marongiu: ecco cosa leggere per avere un primo quadro di una materia complessa e soggetta a cambiamenti come il diritto tributario. Parola di Carlo Garbarino

C’è un giochino che si fa spesso in compagnia: quello di domandare agli amici quali libri, canzoni o film sceglierebbero come più significativi di un argomento o di un’epoca. Ed è la stessa domanda che si è posto Carlo Garbarino, docente di diritto tributario della Bocconi, davanti alla prospettiva di raccogliere qualche titolo che descriva in modo non troppo tecnico (divulgativo, visto il “peso” dell’argomento, suona quasi impossibile) la materia che insegna.

“E’difficile indicare una sintesi di letture-base per affrontare i temi della tassazione, materia al crocevia delle discipline giuridiche ed economiche”, spiega Garbarino. “La manualistica italiana ed estera è sterminata e rapidamente obsoleta per effetto dell’inflazione legislativa. Conviene quindi cominciare dai fondamentali, innanzitutto Kelsen, La dottrina pura del diritto e Hart, The concept of law, che offrono un insuperato modello della struttura e della dinamica del diritto, e quindi anche del diritto tributario, modello che tuttora sopravvive agli attacchi del giusrealismo”.

Sul versante dei fondamenti economici, da segnalare sono i Principii di Economia Finanziaria e le Lezioni di Scienza della Finanza di De Viti De Marco, “che in maniera essenziale pongono le grandi questioni della finanza pubblica”, e i più recenti Social choice and individual values, di Arrow, Logic of the law, di Tullock, The logic of collective action, di Olson e The power to tax: analytical foundations of a fiscal constitution, di Brennan-Buchanan, volumi “che sottopongono il quadro istituzionale delle scelte pubbliche ad una serrata critica, con ampi riferimenti alla tematiche fiscali”.

Sul piano generale del rapporti tra scelte di riparto e valori, secondo Carlo Garbarino, è poi utile la lettura di Rawls, A theory of justice, e Sen, Etica ed economia, “nelle cui pagine si trovano pure i temi fondamentali della giustizia tributaria, indicando l’idea fondamentale che i diritti hanno un costo e che la libertà politica dipende dalla tasse pagate dai cittadini”. Mentre, in tema di public finance “non si può omettere Musgrave, The theory of public finance, l’opera che ha influenzato decenni di finanza volontaristica improntata all’equità, per confrontarlo con i recenti scritti di public choice (ad esempio Mueller, Public choice III, ma anche un antesignano Puviani, Teoria della illusione finanziaria), che evidenziano invece le inefficienze del processo politico ed allocativo, e con l’ultimo Luhman, Sociologia del diritto, per cogliere la complessità del diritto tributario”.

Infine, poiché la fiscalità è evoluzione, mutamento istituzionale e circolazione dei modelli, chi vi si avvicina non può non considerare anche la prospettiva storica: “Riguardo all’Italia, consiglio la lettura dei volumi di Marongiu, quali Alle radici dell’ordinamento tributario italiano, La politica fiscale della Sinistra storica (1876-1896) e La politica fiscale del fascismo”.