Manager in cucina a imparare la tolleranza
Prendi una quindicina di manager del personale provenienti da tutto il mondo, dall'età media di 40 anni, che nel corso della loro carriera hanno partecipato e acquistato per conto delle loro imprese ogni genere di programma di formazione. Conoscono ogni sfumatura del role-playing e hanno osservato decine di volte le dinamiche di gruppo.
"Che cosa si può fare per indurli a una socializzazione veloce all'inizio di un programma intenso?", si è chiesta Beatrice Bauer, alla quale è toccato aprire, a inizio marzo, lo European Executive Master in Human Resource Leadership (Emhrl), un programma congiunto realizzato dalla Sda Bocconi in collaborazione con la Rutgers University e tenuto in un grande hotel di Stresa. I manager, prima di cominciare, dovevano spogliarsi di ogni sovrastruttura derivante dalla loro posizione gerarchica, dai titoli di studio, dai nomi importanti delle aziende che sentivano di rappresentare.
Bauer, con la collaborazione di alcuni cuochi professionisti con una buona conoscenza dell'inglese, ha impartito loro alcune istruzioni, ha fornito gli ingredienti e li ha messi al lavoro per preparare il sofisticato pranzo che sarebbe stato servito durante la pausa: gnocchi al nero di seppia con salsa di vongole, agnello ripieno con contorno di patate gratinate e pastiera napoletana.
"Partivano tutti da zero", dice Bauer. "Alcuni di loro si sono inizialmente irrigiditi. Ma si sono subito sciolti, hanno accettato la sensazione di impotenza e la possibilità di imparare qualcosa, in quella circostanza e nel resto del programma. Nei giorni successivi hanno evidenziato un'inusuale schiettezza nell'ammettere di non sapere", prosegue Bauer.
Date le loro competenze, i manager sono riusciti a fare un debriefing dell'esperienza da soli, nel corso dell'aperitivo, e sono riusciti a impostare le regole del gioco che sarebbero valse per il resto del programma. "Quando hanno sbagliato hanno sempre vissuto la tolleranza del gruppo, il che ha accresciuto il coraggio di sperimentare e li ha allenati alla tolleranza", ricorda ancora Bauer. "Ne ha tratto vantaggio anche la comunicazione. Uno dei manager, per esempio, si era reso conto, nel corso del taglio della carne, che i suoi colleghi stavano sbagliando. Non è intervenuto per rispetto, ma così il danno si è aggravato. Ha capito, insieme a tutti gli altri, che nei rapporti di lavoro è meglio parlarsi subito".
Questo articolo è collegato al Focus: Bocconiani di cielo, di terra e di mare