M-Taxi, la soluzione made in Bocconi
Proporre idee e soluzioni per promuovere l'm-payment. E' il compito assegnato agli studenti del corso di laurea specialistica in Marketing management, impegnati nel Campus Abroad di Singapore lo scorso luglio, da Telecom Italia, attiva nella sperimentazione e nel lancio di questa tecnologia.
La presentazione dei progetti e la premiazione si sono svolte durante il workshop "M-payment: creare esperienze e servizi mobili innovativi", venerdì 16 settembre in Bocconi, alla presenza di Giorgio Castelli (Head of Application and Over The Top Services) e Roberto Minerva (Focal Point Long Term Research) di Telecom Italia, dei docenti del corso, Margherita Pagani e Cristian Chizzoli, e di Laura Candotti, direttore Markets and External Affairs Division dell'Università Bocconi.
A prevalere il progetto M-Taxi, di Francesco Bellieni, Anna Randazzo, Federica De Gennaro, Ilaria Sgaravato, Guido Tirone e Jian An Tan, "molto fedele all'assignment", come ha spiegato Giorgio Castelli durante la premiazione, "perché prevede l'utilizzo della tecnologia NFC, risponde a una precisa necessità e a una forte domanda potenziale".
La cara, vecchia banconota infatti è ormai obsoleta. Ragioni di comodità e sicurezza ne sconsigliano l'uso e, per le giovani generazioni soprattutto, le alternative non mancano, anche quando si tratti di piccole spese. Una di queste alternative, che Telecom Italia ha in mente di implementare nei prossimi mesi, è proprio il mobile-payment, la possibilità cioè di pagare qualsiasi cosa, dall'abbonamento ai mezzi pubblici al conto del ristorante o l'ingresso al cinema, tramite il proprio telefonino. Ma è solo l'inizio.
Perché le applicazioni possibili del mobile-payment sono molte, grazie soprattutto alla tecnologia NFC (Near Field Communication), basata su microchip dotati di antenna e batteria (RFID, Radio Frequency, Identification) che consentono di ricevere e trasmettere informazioni in radiofrequenza, identificando automaticamente oggetti o persone.
Da sinistra, Anna Randazzo, Federica De Gennaro, Francesco Bellieni, Guido Tirone, Ilaria Sgaravato e Jian An Tan |
"L'idea è stata quella di concentrarci sul settore del trasporto pubblico e in particolare su Roma, una realtà che conosco bene", spiega Francesco Bellieni, 22 anni, romano, iscritto al corso di laurea specialistica in Management, "dove, nonostante la grande estensione, esistono solo due linee di metropolitana". Il grosso del trasporto pubblico infatti si svolge soprattutto sulle linee di superficie, ostiche per i turisti, la categoria presa in esame perché più interessata, rispetto a quella business, alle attrattive culturali e di svago della città, turisti che quindi ricorrono sempre più spesso al taxi."I dati sul turismo a Roma sono in costante crescita", spiega Francesco, "e quindi la necessità per i taxisti di fornire un servizio adeguato aumenta. Sui taxi romani, per esempio, è quasi impossibile pagare con carta di credito, ecco quindi che l'm-payment risolverebbe un primo problema". Ma non è tutto qui il contributo che la nuova tecnologia potrebbe dare, molti sono i servizi accessori. "Attraverso l'applicazione mobile è possibile coinvolgere altri player come hotel, ristoranti o il Comune di Roma, per esempio, per la segnalazione di eventi. Il turista, comodamente seduto nel suo taxi, può così raccogliere informazioni e programmare la sua vacanza". Il ruolo di Telecom Italia è ovviamente centrale, perché fornisce le infrastrutture (il terminale NFC nel taxi), è l'operatore del cliente e mette in contatto domanda e offerta. "Il guadagno di Telecom può derivare da una percentuale sulle transazioni, dalla cessione in leasing della macchinetta (noi abbiamo pensato a un costo di 240 euro), più un canone mensile che realisticamente potrebbe essere di 40 euro", spiega ancora Francesco.
L'idea è stata molto bene accolta dai potenziali turisti, un campione di oltre 100 cittadini intervistati su internet, scelti nella popolazione dai 30 anni in su, "quella che per capacità di spesa prenderebbe più facilmente il taxi", e inoltre si rivolgerebbe a un settore, quello dei trasporti, dove Telecom sembra decisa a puntare. E infatti il progetto M-Taxi è già proiettato nel futuro: "Molti sono gli sviluppi ipotizzabili, dopo la prima versione da noi progettata. Si potrebbe introdurre un'applicazione per far scegliere che tipo di taxi prenotare, dall'utilitaria al minivan, la possibilità del car sharing con altri turisti diretti alla stessa meta visto che gli itinerari turistici sono in genere gli stessi, e anche quella di lasciare feedback sul grado di soddisfazione verso il taxista stesso in base ad alcuni parametri come la conoscenza delle lingue, l'abilità di guida e la conoscenza della città". Tutto da un semplice telefonino.