L'ultima sonata è di Vsevolod
Ultimo appuntamento, giovedì 17 aprile in aula magna, con la stagione musicale 2007-2008 proposta dall'Università Bocconi in collaborazione con la Furcht Pianoforti di Milano. A chiudere la serie dei 13 concerti che tanto successo di pubblico hanno riscosso anche quest'anno, sarà il pianista russo Vsevolod Dvorkin.
Nato a Mosca, ha frequentato la Scuola Musicale Speciale "Gnessins" e poi il Conservatorio "Ciaikovsky", dove ha studiato con Vera Gornostaeva e Natalia Troull.
In seguito si è perfezionato con Karl-Heinz Kammerling e Sergio Perticaroli. Grazie a una borsa di studio offerta da Maurizio Pollini e Francesco Micheli, ha prosegue gli studi in Italia, dove si diploma prima presso l'Accademia "Incontri col Maestro" di Imola sotto la guida di Lazar Berman e poi al Conservatorio Verdi di Milano con Vincenzo Balzani.
Vsevolod si è distinto nei più importanti concorsi internazionali, si è esibito in Italia e all'estero con prestigiose orchestre e sotto la direzione di maestri quali Zollmann, Nanut, Ziva, Fagen, e ha lavorato con l'attrice Sonia Bergamasco negli ambiti del melologo e del teatro da camera. Ha partecipato a numerosi festival, fra cui Pianoforum (Russia), Eurofestival (Camerino), Rencontre Internationale des Jeunes Pianistes (Parigi), Okinawa International Music Festival (Giappone). Nel 1998 ha debuttato come solista alla Sala Verdi di Milano per la Società dei Concerti; l'anno successivo è stato ospite della prestigiosa serie Music in Style alla Kioi Hall di Tokio. Nel 2002 ha inciso il Quartetto Op. 47 di Schumann per la Stradivarius e nel 2004, con Sonia Bergamasco, il cd "recitarsuonando" per Rai Trade.
Tutto all'insegna di Brahms il programma che Dvorkin ha scelto per la serata in Bocconi: si inizia con la Sonata in do maggiore Op.1 per poi proseguire con la Sonata in fa diesis minore Op.2.
Dopodiché, calerà il sipario anche su questa stagione ricca di concerti che hanno presentato al fedele pubblico dell'Aula Magna dell'Università Bocconi, tanti giovani talenti internazionali sempre calorosamente applaudire per la loro bravura e preparazione.
Con un ideale arrivederci al prossimo anno.