L'Italia che resiste e prospera oltre food, fashion e furniture
In Italia siamo campioni di resistenza, lo dimostra la storia dei nostri partigiani. Ora la guerra si gioca su un piano più figurato, contro quella crisi che porta aziende e imprenditori a chiudere le proprie attività. Per fronteggiare gli shock esterni e la volatilità del contesto, le aziende devono sviluppare resilienza, ovvero la capacità di resistere e prosperare nonostante la crisi e ottenere performance positive e stabili nel lungo periodo.
Attraverso una ricerca pluriennale, abbiamo verificato che per essere resilienti occorre seguire alcune regole. La prima è che le aziende autentiche sono quelle più resilienti. Essere autentici vuol dire due cose: avere competenze ben identificabili (saper fare) ed essere riconoscibili agli occhi dei consumatori per quello che si fa (far sapere). La regola vale a livello organizzativo, ma anche a livello di settore, di sistema paese.
L'Italia resiliente è quella che mette in atto una strategia in due mosse: da una parte, sa sviluppare un'eccellenza del fare e, dall'altra, riesce a essere credibile agli occhi del mondo per questo genere di eccellenza.
Occorre, quindi, chiedersi quali siano i settori su cui competere nel medio-lungo termine in base a tale criterio di autenticità. La risposta non può essere sempre la più ovvia. Sicuramente le tre f del Made in Italy (fashion, food & furniture) ci rappresentano nel mondo. Esistono però abilità nascoste che vale la pena di porre in luce, per le quali l'Italia ha sviluppato peculiari talenti riuscendo a farne punto di forza all'estero. Sono settori in cui ci si è specializzati in alcune nicchie, in cui è il focus di prodotto/servizio a fare la differenza.
La nautica italiana è un esempio in cui la qualità del prodotto premia. Al Salone di Düsseldorf 2015, uno dei più importanti a livello mondiale, l'Italia ha ottenuto un riconoscimento importante: lo yacht Advanced 44 è stato infatti insignito dello 'European Boat of the Year'.
Il baby care all'italiana è famoso nel mondo grazie ai marchi del gruppo Artsana, quali Chicco, presente in 120 diversi mercati, Prenatal e Boppy.
Anche il settore della finestra di legno è una nicchia che vanta una lunga tradizione nel Made in Italy, in grado di unire qualità, artigianalità, design e produzione industriale.
Per identificare altri campioni di italianità basta guardare i dati dell'export. Secondo i dati Istat e le elaborazioni di Mps, le esportazioni del settore farmaceutico sono aumentate dal 2007 a oggi, con un incremento nel 2013 del 14% rispetto al 2012, del 65% rispetto al 2008 e con segnali estremamente positivi anche per il 2014. In particolare, sono i farmaci destinanti al trattamento delle malattie rare a mostrare un balzo significativo. L'italiana Chiesi, per esempio, è motivo di orgoglio nel mondo per la cura delle malattie respiratorie dei neonati.
➜ chi riscopre le armi della resilienza
Anche le aziende italiane che producono macchine e macchinari per lavorazioni speciali mantengono una posizione forte nel commercio estero. Federmacchine indica che tali realtà esportano circa l'80% della loro produzione. Si tratta di aziende che operano, per esempio, nella produzione delle macchine per ceramiche e laterizi, per lavorare il legno e le pietre ornamentali, i fili di rame, per la lavorazione del vetro, per il packaging, i robot e l'automazione.
Un'Italia che si basa su quello che sa fare, su determinate competenze, è un'Italia autentica, che fa strategia. Sviluppare autenticità significa essere riconoscibili nei mercati esteri e, di conseguenza, avere le armi per essere resilienti. L'Italia che sa scoprire la via della resilienza è quel Bel Paese che può tornare a prosperare ed essere modello di riferimento per molti.