L’iPhone non conosce crisi
Il nuovo software 3.0 per l'iPhone di terza generazione, presentato martedì, è pronto per il suo lancio questa estate ma intanto le vendite della versione di seconda generazione continuano a gonfie vele. Secondo un gruppo di studenti Bocconi, infatti, le vendite dell'apparecchio del gruppo della mela morsicata di Steve Jobs toccherà i 18 milioni di unità nel 2009 nei soli paesi dove fu lanciato nel luglio 2008.
Il lavoro è stato svolto da un gruppo di studenti, provenienti dai corsi di laurea specialistica in Management e in Economics and Management of Innovation and Technology, all'interno del corso di Management Consulting tenuto da Ferdinando Pennarola e Carlo Alberto Carnevale Maffè, corso che mette gli studenti di fronte a casi molto simili a quelli che i consulenti di professione affrontano quotidianamente.
Il gruppo di lavoro (composto da Luca Flecchia, Lucia Gatta, Davide Cuman, Jeanette Giertsen, Davide Girardi, Gabriele Malesani e Laura Strada) si è immedesimato in un team di consulenza per un fittizio cliente italiano che vende accessori per l'iPhone ed ha per prima analizzato accuratamente le dinamiche presenti all'interno del mercato delle tlc, i trend di crescita della rete di terza generazione e del mercato degli smart phones. L'attenzione è stata poi rivolta verso i consumatori dell'iPhone 3G.
"È emerso che il processo di acquisto risulta guidato da un consumatore-tipo, tra i 18 e i 40 anni, sensibile agli effetti moda e alle possibilità offerte dalla tecnologia web 2.0 e attratto particolarmente dalla linea e il design dell'iPhone e dal rapporto tra interfaccia grafica e funzionalità," racconta Luca Flecchia.
La stima delle vendite per il 2009 è stata calcolata tramite la curva di adozione di Rogers ed il modello di Bass, strumenti che si sono sempre dimostrati efficaci ed affidabili nella previsione della diffusione di prodotti innovativi. Tramite la curva di Rogers, che divide la domanda totale in cinque categorie (innovatori, adottanti iniziali, maggioranza iniziale, maggioranza ritardataria e ritardatari), è stata stimata una corrispondenza tra i 5,5 milioni di iPhone 3G venduti nel terzo trimestre 2008 e le categorie degli innovatori (1 milione di persone che hanno acquistato il prodotto nei primi 20 giorni) e degli adottanti iniziali. Il risultato della formulazione è una stima di 34 milioni di potenziali nuovi clienti nel 2009 nei solo paesi in cui l'iPhone 3G era disponibile al lancio nel luglio 2008 (Usa, Europa occidentale, Honk Hong, Giappone, Australia e Nuova Zelanda).
Secondo il modello di Bass la diffusione viene influenzata da due effetti: un fenomeno di innovazione (trainato dalla porzione innovatori della curva di Rogers) e un processo di imitazione (gli stessi innovatori stimolano nel tempo l'adozione anche da parte di clienti meno interessati alla tecnologia). Ed utilizzando questo modello si è giunti alla stima finale di circa 18 milioni di iPhone 3G venduti nell'intero 2009, solo nei paesi in cui l'iPhone 3G era disponibile al lancio, con il picco di vendite atteso tra i mesi di aprile e maggio.
"È stata un'esperienza utile per imparare a lavorare in team, con persone con competenze e impegni diversi," racconta Flecchia. "Ed è stato anche un esercizio svolto in modo molto realistico rispetto ad una vera consulenza come ho potuto poi constatare durante una visita ad una società di consulenza."
"Il tema degli smartphone è di grande attualità in questo momento" spiega Pennarola. "Con questi device si ha l'occasione di essere "always on" su internet; si tratta di una tipologia di consumi dei servizi offerti dalle reti cellulari che in Europa iniziamo ora a conoscere, collocandosi in una fase di maturità degli investimenti nelle reti 3G compiuti dagli operatori nei primi anni 2000."