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L'infedele Gad

, di Andrea Celauro
Lerner, ospite di un incontro-intervista con gli studenti Bocconi, ha raccontato della propria carriera professionale

Una lezione-intervista sulla sua lunga carriera di giornalista, ma anche l'occasione per riflettere sul ruolo del giornalismo televisivo e sulle logiche che governano quel mondo. Si è trattato dell'incontro con Gad Lerner, che gli studenti del modulo visual cultures, tenuto da Andrea Quartarone nell'ambito del corso di arts and cultures del Cleacc, hanno avuto oggi in Bocconi. L''infedele' della Sette, sull'onda delle domande di Quartarone e degli studenti, tra i quali diversi stranieri, ha ripercorso numerosi episodi e alcuni passaggi chiave della propria vita televisiva.

Gad Lerner

Ha raccontato di tanti episodi nei sette anni de L'infedele, a partire dalla nota puntata con la telefonata in studio di Berlusconi; ha spiegato della pericolosità della sudditanza al 'marketing' degli ascolti, che fa sì che troppo spesso, nelle trasmissioni, si scelgano solo temi di sicuro impatto tra il pubblico, come la cronaca nera; ha parlato della soddisfazione, con L'Infedele, di prendersi la libertà di trattare quegli argomenti che più lo appassionano, pur mescolati con l'attualità, senza l'ansia degli ascolti. "Per qualche anno è andata avanti così", racconta Lerner, "come se avessi un club al quale partecipavano ospiti autorevoli ma magari meno conosciuti al grande pubblico". Poi è successo qualcosa di nuovo: "È successo che i due network principali erano così censurati e simili tra loro, è successo che i protagonisti dei talk show Rai e Mediaset erano a tal punto sempre gli stessi, che quasi improvvisamente un flusso di nuovo pubblico si è riversato tra noi". Soprattutto, ha colto l'occasione per raccontare agli studenti il lavoro non sempre facile del giornalista televisivo e del conduttore di talk show, dell'equilibrio da mantenere tra la relazione di fiducia con la proprietà dell'emittente che concede lo spazio e la propria credibilità personale. "Gad Lerner è uno dei giornalisti che più ha fatto la storia della televisione italiana", ha detto Andrea Quartarone ripercorrendone la carriera televisiva a partire dalle esperienze di Profondo Nord e Milano, Italia nei primi anni Novanta. "E meglio di tanti altri ha saputo seguire le tortuose vicende del nostro paese".