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Linea diretta con il microcredito

, di Tomaso Eridani
Non solo ricerca e didattica, la Bocconi è anche concretamente attiva sul campo tramite la Fondazione San Carlo, la prima esperienza del genere nata in Italia

Spinta dall’esperienza di studi e progetti in tema (dal 1993 è attivo il Network delle aziende Non Profit del Cergas Bocconi, il Centro di ricerche sulla gestione dell'assistenza sanitaria e sociale), l’Università, tramite il Cergas, decide nel 1999 di collaborare attivamente allo sviluppo del microcredito in Italia.

Nasce così, in collaborazione con la Fondazione S. Carlo, già attiva su vari fronti della solidarietà, e con Sodalitas (Associazione per lo sviluppo dell’imprenditorialità nel sociale), il progetto di microcredito della Fondazione, racconta Fabio Amatucci del Cergas, oggi componente del Comitato di valutazione della Fondazione. Al momento della fondazione è la prima in Italia ad elargire prestiti di microcredito e si pone l’obiettivo di promuovere l’imprenditoria delle fasce deboli e di combattere l’usura.

Grazie al supporto economico di Banca Popolare di Milano, Deutsche Bank e Credito Italiano, e con l’autorizzata dalla Banca d’Italia, il progetto dà vita ad una serie di strumenti per concedere prestiti a soggetti socialmente svantaggiati per promuovere e sostenere l’imprenditoria e favorire l’emancipazione socioeconomica.

L’attività di microcredito della Fondazione prevede la concessione di prestiti fino a €7.750 a persone socialmente svantaggiate per condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali o familiari che intendono avviare o rilanciare microimprese, o comunque attività lavorative

autonome/artigianali e che non sono riuscite ad accedere alle consuete forme di finanziamento bancario. Il personale della Fondazione segue la persona finanziata anche nel periodo successivo alla erogazione del credito. Dal luglio 1999 ad oggi sono stati approvati 56 progetti, di cui il 64% dei beneficiari sono stranieri.

La valutazione dei progetti è molto attenta, racconta Marta Marsilio, altro componente del comitato, e si basa sull’analisi delle potenzialità reddituali. Uno dei progetti più frequentemente finanziati, e con buoni risultati in termini di rimborso, riguarda le concessioni di prestiti per l’attività commerciale nei mercati rionali. Un immigrato cinese, per esempio, dopo aver rimborsato un primo prestito per l’acquisto della licenza, ha chiesto un secondo per l’acquisto di un furgone usato per raggiungere anche altri mercati e per il pagamento di nuovi capi di abbigliamento. L’attività, infatti, stava rendendo e necessitava di capitali freschi e la domanda è stata accompagnata da un business plan, molto rudimentale nella forma, ma dettagliatissimo nel dimostrare la capacità di far fronte al piano di rimborso.

Questo approfondimento è collegato alla notizia La via europea al microcredito