L’Ehti si presenta in Bocconi
La ricerca Regulation and financing of medical devices in Europe, uno studio comparativo sui sistemi di finanziamento di alcuni dispositivi medici in sei paesi europei (Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Spagna e Polonia) sarà l'occasione per presentare, il 14 luglio all'Università Bocconi, l'European Health Technology Institute for Socio-Economic Research (Ehti), l'istituto indipendente nato nell'ottobre del 2007 su iniziativa di Eucomed, l'Associazione europea delle imprese produttrici di dispositivi medici.
"In questo primo anno di Ehti il team di ricerca della Bocconi, in particolare", spiegano Aleksandra Torbica e Giulia Cappellaro, del Cergas Bocconi, "ha analizzato e confrontato i due sistemi sanitari: il sistema italiano e quello spagnolo"
Un'occasione per interagire. E' prima di tutto questo, l'European Health Technology Institute for Socio-Economic Research (Ehti), un luogo, strutturato secondo le modalità di network, dove le diverse componenti del sistema di tutela della salute, policy maker, imprese del settore delle tecnologie mediche e mondo accademico, potessero dialogare superando le tradizionali suddivisioni di ruoli. Un'idea semplice, per come è stata concepita, ma complicata nella sua realizzazione per la difficoltà di far interloquire istituzioni con esperienze, culture e obiettivi assai differenti.
Per la parte accademica sono stati coinvolti quei centri di ricerca e quelle istituzioni, come l'Università Bocconi, la London School of Economics e il Politecnico di Berlino, che avessero dimostrato di poter contribuire a interpretare al meglio le tendenze sugli aspetti sociali ed economici con riferimento al settore delle tecnologie sanitarie. L'istituto ha una struttura costituita da un Research Council, composto da tre docenti senior delle università coinvolte, tre rappresentanti di coloro che svolgono ruoli nel definire le politiche pubbliche e tre rappresentanti delle imprese; un Executive Committee composto dai responsabili del progetto nelle tre università; un team di ricercatori incaricato di realizzare il programma concordato. "Ehti è nato soprattutto dalla presa di coscienza dell'importanza crescente delle tecnologie mediche, in contrasto con la mancanza degli studi empirici sul settore, soprattutto nel confronto con il settore farmaceutico", aggiungono Aleksandra Torbica e Giulia Cappellaro, "che rappresentano oggi uno dei settori industriali più dinamici in termini di innovazione e creazione di lavoro. L'Ehti vuole favorire l'interazione tra i vari attori per poi poter fornire evidenze e creare un dibattito sulle politiche adottate".