Per le due ruote più domanda che offerta
di Giovanni Viganò
Master in economia del turismo Università Bocconi
La sensibilità verso tutto ciò che si può definire come eco ha portato a enfatizzare, non sempre in modo appropriato, il turismo ecocompatibile: in alcuni casi si è identificata la sfera dell'ecoturismo tout-court con alcune tipologie di offerta, dimenticando che ciò che determina la sostenibilità turistica sono essenzialmente la sensibilità culturale della domanda, la sua preferenza, i suoi modelli comportamentali e non solo la tipologia di offerta. In altri, si è fatto leva sulla motivazione turistica per realizzare iniziative che prevalentemente hanno altre finalità.
La sensibilità verso tutto ciò che si può definire come eco ha portato a enfatizzare, non sempre in modo appropriato, il turismo ecocompatibile: in alcuni casi si è identificata la sfera dell'ecoturismo tout-court con alcune tipologie di offerta, dimenticando che ciò che determina la sostenibilità turistica sono essenzialmente la sensibilità culturale della domanda, la sua preferenza, i suoi modelli comportamentali e non solo la tipologia di offerta. In altri, si è fatto leva sulla motivazione turistica per realizzare iniziative che prevalentemente hanno altre finalità.
La sensibilità verso tutto ciò che si può definire come eco ha portato a enfatizzare, non sempre in modo appropriato, il turismo ecocompatibile: in alcuni casi si è identificata la sfera dell'ecoturismo tout-court con alcune tipologie di offerta, dimenticando che ciò che determina la sostenibilità turistica sono essenzialmente la sensibilità culturale della domanda, la sua preferenza, i suoi modelli comportamentali e non solo la tipologia di offerta. In altri, si è fatto leva sulla motivazione turistica per realizzare iniziative che prevalentemente hanno altre finalità.
È questo il caso delle greenways, o percorsi a mobilità non motorizzata, che non sono nate né in un contesto né con finalità turistiche, ma per esigenze legate alla differenziazione e integrazione della rete di mobilità, al contrasto della riduzione degli spazi verdi urbani, al recupero di aree dismesse o degradate, e all'immagine (sono spesso utilizzate come indicatore di qualità della vita).
Tuttavia, una loro funzione turistica è possibile sia pure in presenza di alcune condizioni: la prima fa riferimento alla capacità di attivare un sistema reticolare di mobilità e servizi per il turista sul territorio, avendo di mira una stretta connessione con la conoscenza della relativa domanda; la seconda si colloca sul versante della attivazione di flussi turistici e quindi della determinazione di un ritorno economico dal loro utilizzo.
La Voie verte de la Cote Chalonnaise in Borgogna è composta da tre anelli per un totale di 90 km. Realizzata fra il 1997 e il 2005 con un costo medio di 47.500 euro/km (e un costo di manutenzione di circa 1.500 euro/km) è stata finanziata prevalentemente dagli enti pubblici, anche se con una quota di partecipazione privata (ricettività, ristorazione, servizi di supporto all'utenza). È percorsa ogni settimana da circa 4.500 persone, con picchi durante la stagione estiva pari a 7mila persone alla settimana.
Le principali tipologie d'utenza di questa greenway risultano, in ordine decrescente di numerosità: i residenti, che abitano a non più di 5 km dal percorso e il cui viaggio è limitato a poche ore o al massimo a una mezza giornata (di conseguenza, le spese sostenute da tale segmento lungo il percorso sono pressoché nulle, anche perché molti di essi ne fanno uso per gli spostamenti casa-lavoro); gli escursionisti, una tipologia d'utenza particolarmente esigente, soprattutto per quanto riguarda la qualità del percorso e dei servizi offerti; i turisti, categoria composta in gran parte da ciclisti che frequentano spesso la zona, grazie soprattutto all'elevato numero e tipologia di itinerari offerti. Vi sono infine i ciclisti itineranti, che sono per lo più stranieri (tedeschi, olandesi, inglesi) e che rappresentano una piccolissima parte rispetto alle altre tipologie di utenza. L'impatto generato dai loro consumi sull'economia locale è però consistente, soprattutto da parte dei turisti anglosassoni. La loro spesa giornaliera media è stata stimata in 45 euro e la durata del pernottamento nella stessa struttura si aggira intorno ai 2 giorni.
L'efficacia di una greenway quale elemento di offerta turistica di una destinazione è dunque strettamente correlata alla capacità di elaborare e gestire una visione strategica complessiva che sia allo stesso tempo sostenibile e competitiva, il che fra l'altro rimanda alla capacità di attivare reti di sinergia interne al territorio (reti corte) e con i livelli di riferimento esterni (reti lunghe).
Questo articolo è collegato al focus "Strade del vino, Italia-Francia 140-10"