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Per le due ruote più domanda che offerta

, di Andrea Celauro
Per trasformare le ciclabili in mete turistiche non bastano i percorsi; servono servizi di ricettività e ristorazione

di Giovanni Viganò
Master in economia del turismo Università Bocconi

La sensibilità verso tutto ciò che si può definire come eco ha portato a enfatizzare, non sempre in modo appropriato, il turismo ecocompatibile: in alcuni casi si è identificata la sfera dell'ecoturismo tout-court con alcune tipologie di offerta, dimenticando che ciò che determina la sostenibilità turistica sono essenzialmente la sensibilità culturale della domanda, la sua preferenza, i suoi modelli comportamentali e non solo la tipologia di offerta. In altri, si è fatto leva sulla motivazione turistica per realizzare iniziative che prevalentemente hanno altre finalità.

La sensibilità verso tutto ciò che si può definire come eco ha portato a enfatizzare, non sempre in modo appropriato, il turismo ecocompatibile: in alcuni casi si è identificata la sfera dell'ecoturismo tout-court con alcune tipologie di offerta, dimenticando che ciò che determina la sostenibilità turistica sono essenzialmente la sensibilità culturale della domanda, la sua preferenza, i suoi modelli comportamentali e non solo la tipologia di offerta. In altri, si è fatto leva sulla motivazione turistica per realizzare iniziative che prevalentemente hanno altre finalità.

La sensibilità verso tutto ciò che si può definire come eco ha portato a enfatizzare, non sempre in modo appropriato, il turismo ecocompatibile: in alcuni casi si è identificata la sfera dell'ecoturismo tout-court con alcune tipologie di offerta, dimenticando che ciò che determina la sostenibilità turistica sono essenzialmente la sensibilità culturale della domanda, la sua preferenza, i suoi modelli comportamentali e non solo la tipologia di offerta. In altri, si è fatto leva sulla motivazione turistica per realizzare iniziative che prevalentemente hanno altre finalità.

È questo il caso delle greenways, o percorsi a mobilità non motorizzata, che non sono nate né in un contesto né con finalità turistiche, ma per esigenze legate alla differenziazione e integrazione della rete di mobilità, al contrasto della riduzione degli spazi verdi urbani, al recupero di aree dismesse o degradate, e all'immagine (sono spesso utilizzate come indicatore di qualità della vita).

Tuttavia, una loro funzione turistica è possibile sia pure in presenza di alcune condizioni: la prima fa riferimento alla capacità di attivare un sistema reticolare di mobilità e servizi per il turista sul territorio, avendo di mira una stretta connessione con la conoscenza della relativa domanda; la seconda si colloca sul versante della attivazione di flussi turistici e quindi della determinazione di un ritorno economico dal loro utilizzo.

La Voie verte de la Cote Chalonnaise in Borgogna è composta da tre anelli per un totale di 90 km. Realizzata fra il 1997 e il 2005 con un costo medio di 47.500 euro/km (e un costo di manutenzione di circa 1.500 euro/km) è stata finanziata prevalentemente dagli enti pubblici, anche se con una quota di partecipazione privata (ricettività, ristorazione, servizi di supporto all'utenza). È percorsa ogni settimana da circa 4.500 persone, con picchi durante la stagione estiva pari a 7mila persone alla settimana.

Le principali tipologie d'utenza di questa greenway risultano, in ordine decrescente di numerosità: i residenti, che abitano a non più di 5 km dal percorso e il cui viaggio è limitato a poche ore o al massimo a una mezza giornata (di conseguenza, le spese sostenute da tale segmento lungo il percorso sono pressoché nulle, anche perché molti di essi ne fanno uso per gli spostamenti casa-lavoro); gli escursionisti, una tipologia d'utenza particolarmente esigente, soprattutto per quanto riguarda la qualità del percorso e dei servizi offerti; i turisti, categoria composta in gran parte da ciclisti che frequentano spesso la zona, grazie soprattutto all'elevato numero e tipologia di itinerari offerti. Vi sono infine i ciclisti itineranti, che sono per lo più stranieri (tedeschi, olandesi, inglesi) e che rappresentano una piccolissima parte rispetto alle altre tipologie di utenza. L'impatto generato dai loro consumi sull'economia locale è però consistente, soprattutto da parte dei turisti anglosassoni. La loro spesa giornaliera media è stata stimata in 45 euro e la durata del pernottamento nella stessa struttura si aggira intorno ai 2 giorni.

L'efficacia di una greenway quale elemento di offerta turistica di una destinazione è dunque strettamente correlata alla capacità di elaborare e gestire una visione strategica complessiva che sia allo stesso tempo sostenibile e competitiva, il che fra l'altro rimanda alla capacità di attivare reti di sinergia interne al territorio (reti corte) e con i livelli di riferimento esterni (reti lunghe).

Questo articolo è collegato al focus "Strade del vino, Italia-Francia 140-10"