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La zona grigia degli appalti

, di Eleonora Montani - academic fellow presso il Dipartimento di studi giuridici
Antimafia. Operazioni bancarie sospette in Lombardia

La pubblicazione della Relazione semestrale del Ministro dell'Interno al Parlamento sull'attività della Direzione Investigativa Antimafia ha attratto l'attenzione dei media contribuendo così ad accendere i riflettori su un fenomeno in divenire da diversi anni, ma disconosciuto dalla cronaca: la penetrazione della criminalità organizzata nell'economia lecita.

Il grande pubblico dell'Italia settentrionale, territorialmente lontano dagli ambiti di elezione criminale delle associazioni di tipo mafioso, si è trovato dinanzi un nuovo volto della criminalità organizzata, fatto non più e non solo da strategie criminali di sopraffazione e di violenza ma popolato da professionisti, politici e imprenditori dai volti rispettabili che possono disporre di ingenti capitali, frutto delle attività illecite, che necessitano di essere reimpiegati e ripuliti, aspetto particolarmente significativo in un periodo di crisi economica. Ma quali sono i numeri della criminalità organizzata in Lombardia e nel Nord Italia? In breve, e limitando l'analisi all'antiriciclaggio e al settore degli appalti, l'analisi statistica evidenzia l'interessamento al fenomeno del territorio lombardo e, più in generale, dell'Italia settentrionale. I dati relativi alle segnalazioni di operazioni sospette pervenuti all'Unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia (Uif) dal 1 gennaio 2010 al 30 giugno dello stesso anno (ultime elaborazioni disponibili) indicano un'elevata partecipazione dei soggetti interessati (6.266 segnalazioni provenienti dall'Italia Settentrionale, a fronte di 4.046 segnalazioni provenienti dall'Italia Centrale e 2.516 segnalazioni provenienti dall'Italia Sud e Isole) ma confermano, altresì, che queste aree costituiscono importanti passaggi di liquidità potenzialmente riconducibili ad operazioni di riciclaggio (in primis la Lombardia cui devono essere ricondotte 3.421 segnalazioni pari al 26,67% delle segnalazioni nazionali). Quanto al settore degli appalti l'Osservatorio Centrale degli Appalti Pubblici monitorando le operazioni legate ai lavori del collegamento autostradale tra Brescia, Bergamo e Milano ha estromesso 13 delle 350 aziende esaminate.Non è facile, tuttavia, stabilire una linea di demarcazione certa tra economia legale ed economia criminale ed è evidente la complessità dell'intreccio tra le due aree. La zona grigia in cui il crimine organizzato e il crimine economico si sovrappongono ha confini continuamente mutevoli. L'ampliarsi di tale area corrompe i sistemi economici nazionali virtuosi. Tutto questo solleva il problema degli strumenti utilizzati per combattere la criminalità e pone l'esigenza di individuare strategie e politiche di contrasto adeguate a questi fenomeni e alle loro trasformazioni. In vista dell'Expo Milano 2015 è stato costituito un Gruppo interforze centrale (Gicex) con compiti di verifica e monitoraggio dei cantieri interessati all'evento e delle attività sensibili (attività di movimentazione ed escavazione terra, nonché di smaltimento rifiuti e di bonifica ambientale; trasferimenti di proprietà di immobili e beni aziendali) al fine di verificare eventuali attività di riciclaggio ovvero concentrazioni o controlli da parte di organizzazioni criminali. La Prefettura sta stilando una 'white list' di imprese certificate, controllate e dichiarate estranee alla criminalità organizzata di tipo mafioso.Ma il problema reale è un altro ed è legato al venir meno del senso di legalità, alla diffusione di una generale e generalizzata condiscendenza o indifferenza alla violazione delle regole che si ritrova nelle parole di chi, invece di condannare con forza le infiltrazioni criminali, chiede la "tutela della privacy" delle imprese infiltrate e propone, come ha fatto il presidente di Assimpredil intervenuto a Milano a un incontro di studi su mafia e società civile, di "rivedere l'ambito sanzionatorio, perché oggi un'impresa infiltrata è più colpita, con le misure interdittive, del mafioso che la infiltra".