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La ricchezza e' il territorio

, di Francesco Zonin - laureato in Bocconi nel 1998, vicepresidente di Casa Vinicola Zonin
Siamo un paese unico e con grande capacità imprenditoriale, però abbiamo regole confuse che non rispettiamo

Via Sarfatti 25 ha chiesto a sette bocconiani cosa c'è di buono e cosa di meno buono nell'Italia che produce. Ecco il punto di vista di Francesco Zonin

Francesco Zonin

Positivo: la capacità imprenditoriale
La vera forza dell'economia italiana è la capacità di fare impresa, che è presente in ogni zona del paese. A ogni livello, sia che si tratti di imprese grandi, medie o piccole, c'è una spinta a innovare, un orgoglio per quello che si fa che è unico. All'estero non esiste niente di paragonabile.

Negativo: la qualità delle regole
A livello burocratico, le regole ci sono ma peccano di chiarezza. Non è un problema di un eccessivo numero di regole, perché negli Stati Uniti, per fare un esempio, nel nostro settore ci sono ancora più regole da osservare. Ma c'è chiarezza, certezza del diritto. In Italia invece ti trovi sempre davanti qualche eccezione, quello che ottieni in un mese in una regione, in un'altra ti servono anni perché dipende dalle persone, dalle interpretazioni e da infiniti cavilli. Lo stesso dicasi per le tasse, che negli Usa sono meno ma certamente vengono pagate da tutti.

Negativo: lo scarso rispetto delle leggi
Prendiamo la nuova legislazione in materia di relazioni commerciali tra imprese, che impone dallo scorso ottobre il termine di 30 o 60 giorni (a seconda dei prodotti, deperibili o meno) per il pagamento dei prodotti alimentari. È una legge giusta, che ci avvicina alle medie europee. Ma, come già avvenuto per altri dispositivi simili, verrà difficilmente rispettata perché poco chiara e difficile da far rispettare. Questo è un problema tipicamente italiano.

Negativo: la dimensione delle nostre aziende
È ancora quella di prima della caduta del muro di Berlino, la dimensione media di un'azienda viticola italiana è intorno ai due ettari. Il mercato però nel frattempo è quintuplicato. Questo ha effetti negativi sull'internazionalizzazione, perché per un'azienda medio-piccola andare all'estero è costoso e complicato. Occorrerebbe fare sistema, come fa per esempio la Francia, dove le aziende sono sostenute dalla pubblica amministrazione e dove vengono compiuti approfonditi studi di mercato che da noi non esistono. Ma non sono solo le aziende a non essere conformi agli standard globali, bisogna dire lo stesso della pubblica amministrazione, della borsa e del sistema bancario.

Positivo: l'unicità del nostro territorio
La varietà geografica del nostro paese lo rende unico e privilegiato. Così come la nostra cultura. Possiamo attingere a risorse, soprattutto nel campo dell'agroalimentare e del turismo enogastronomico, per esempio, che nessun altro paese può vantare. Siamo seduti su un'enorme miniera di cui non abbiamo la chiave. Ma se riuscissimo a trovarla...