Contatti

La nuova sostenibilita'

, di Lucilla Tealdi - direttore del Master in corporate finance della SDA Bocconi
Come funzionano gli indici smart beta, che deducono dal passato non i rendimenti ma la stabilità dei titoli

La sostenibilità in ambito finanziario può essere vista come una naturale evoluzione di quella che negli anni '70 in America e negli anni '80 e '90 in Europa è stata definita finanza etica. Se quest'ultima privilegiava e basava i suoi valori sulla esclusione dagli universi investibili di settori sensibili, la sostenibilità introduce un concetto positivo alla base della selezione delle asset class che popolano i portafogli di investimento. La sostenibilità propone infatti l'integrazione dei concetti di valore intangibile e di fattori di rischio non tradizionali quali l'ambientale, il sociale e la governance con la tradizionale analisi finanziaria. Il risultato è una sensibile ed empiricamente dimostrata riduzione della volatilità che si registra a livello di tutte le asset class in grado di recepire i valori della sostenibilità (equity e fixed income).

Lucilla Tealdi

Una delle metodologie più efficienti e consolidate per introdurre i valori della sostenibilità nei portafogli di gestione è per il tramite di indici sostenibili intelligenti che si costituiscono come l'evoluzione degli indici di mercato tradizionali in quanto consentono di migliorare l'efficienza dell'esposizione al rischio di mercato. Si tratta di indici "smart beta", così denominati in quanto consentono appunto di migliorare l'efficienza (di qui il termine "smart", intelligente) dell'esposizione al rischio di mercato (il beta). Gli indici smart beta hanno caratteristiche che vanno oltre quelle degli indici tradizionali, che si basano su criteri di ponderazione per capitalizzazione o per ammontare di debito emesso, e riescono a correggere le inefficienze e i limiti degli indici tradizionali offrendo un migliore profilo rischio-rendimento.

È noto che i rendimenti passati non sono rappresentativi dei rendimenti futuri, ma il rischio passato sì. La compatibilità ambientale, sociale e di governance (in sintesi la "sostenibilità") ha una forte persistenza e tende a essere confermata in modo assolutamente duraturo e stabile. La sostenibilità, quindi, permette di fare delle selezioni di titoli stabili. In questo modo si riesce a costruire un portafoglio che riduce sistematicamente la volatilità senza che vengano registrati impatti negativi sulle performance. La sostenibilità, quindi, rappresenta un'alternativa per la gestione dell'asset allocation strategica in quanto si pone come un'alternativa efficiente alla riduzione dell'esposizione azionaria per ottenere un'equivalente riduzione del rischio mantenendo inalterata l'opportunità di poter beneficiare dei rialzi di mercato. In momenti di congiuntura avversa e instabile, il percorso di definizione di un'asset allocation efficiente, che ottimizzi il rischio rendimento, suggerisce prudenza e attenta selezione degli asset investibili. Istintivamente si privilegiano contesti a bassissimo rischio, che contestualmente assegnano modesti ritorni in termini di performance. Per investitori che non intendono rinunciare a ritorni comunque ottenibili nel mercato e che non escludano a priori la frequentazione di mercati per definizione più rischiosi, ecco allora che la sostenibilità si configura come una guida nell'iter di allocazione.Assegnare un'allocazione ai mercati azionari con un percorso di selezione "intelligente" (che sappia coniugare analisi tradizionale con analisi sostenibile) è un'alternativa da valutare con convinzione.