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La gratificazione arriva da lontano

Le soddisfazione di lavorare nel commercio equo e solidale si ottengono dai racconti dei piccoli produttori sui benefici che hanno ottenuto

“Molti piccoli produttori vengono a Milano a testimoniare della loro esperienza e dunque sento di prima mano dei benefici che questo sistema porta alle loro comunità.” Così Lara Meroni racconta le soddisfazioni del suo lavoro a Milano presso una bottega di prodotti equo e solidali del consorzio Chico Mendez. “Certo, bisogna ancora aumentare la conoscenza presso i consumatori ma rispetto a tre anni fa quando ho cominciato la diffusione è aumentata notevolmente.”

Laureata in Bocconi nel 2003 al Clapi (Corso di laurea in Economia delle amministrazioni pubbliche e istituzioni internazionali), Lara ha coltivato la sua passione per il sociale durante gli studi con tanto volontariato, organizzando campi di lavoro per ragazzi e portando aiuti umanitari della Caritas in Croazia. “Sapevo di volere lavorare nel campo sociale, in ambito internazionale, e ho scelto il Clapi per accedere alle conoscenze di economia e politica necessarie. Insegnamenti come Diritto internazionale, Economia dello sviluppo e Economia dei paesi in transizione sono stati molto utili.”

Oggi le mansioni in bottega sono molteplici e coinvolgenti. “Si va dalla scelta dei prodotti da vendere, scelti dalla gamma del consorzio, alle campagne di divulgazione e sensibilizzazione. Per le banane, per esempio, abbiamo organizzato testimonianze di bananeros, filmati sulla raccolta di banane e raccolte di firme. La prossima campagna sarà sul tessuto equo solidale e in aprile avremo una nuova gamma di vestiti con cotone etico.”

Sentire le testimonianze direttamente è stato un’importante stimolo anche per Francesca Vitiello, ex responsabile acquisti in una bottega equo-solidale a Napoli e attualmente iscritta al Master universitario in Management delle Imprese Sociali, Aziende Non Profit e Cooperative (MasterNP&COOP) della Bocconi. “I piccoli produttori ci hanno raccontato i progressi compiuti nei loro villaggi. Certo, sono piccoli benefici per piccole comunità ma è un primo passo importante.”

Laureata in scienze internazionali diplomatiche, con indirizzo in politiche di sviluppo e una tesi sul ces, Francesca si è iscritta al master per acquisire una formazione più specifica per continuare a lavorare nel mondo del commercio equo-solidale. “Oltre a sposare la causa non profit serve anche una sicurezza nella padronanza degli strumenti operativi e gestionali.Entrata in bottega come volontariato, ho progredito come mansioni e mi sono resa conto che servono competenze più specifiche. Il master fornisce una visione a 360 gradi di come gestire un’azienda non profit, per esempio con un’attenzione per la dimensione economica-finanziaria che non avevo.”