La fenice parla veneto
Alla 56ma Biennale di Venezia sono di scena le imprese, in un padiglione che porta un titolo esemplificativo: L'evoluzione dell'arte del fare. 9 storie del Veneto: Digitale – non solo digitale. Si raccontano nove storie di aziende nelle quali si illustrano quei processi creativi che da un'intuizione, passando per percorsi tortuosi, giungono a realizzare prodotti riconosciuti per la loro intrinseca qualità e originalità. Si presentano, tra le altre, la Dainese e la Bonotto, uno spaccato di realtà manifatturiera del nord-est che sta risalendo da una crisi devastante. Uno tsumani che ha compiuto una darwiniana selezione delle imprese facendo sopravvivere quelle che avevano una vocazione internazionale, non solo export ma anche localizzazione di punti vendita o di fabbriche all'estero, e che avevano puntato sull'innovazione a tutto tondo. L'innovazione che si incontra in queste imprese innerva tra loro vari elementi: dalla nuova tecnologia al design, dalla ricerca di funzionalità del prodotto al suo significato da trasmettere e far apprezzare all'acquirente/consumatore e alla commercializzazione, dove la vendita online sta crescendo. Questi comportamenti riguardano imprese di tutti i settori, dal meccanico al tessile e all'arredamento, comprese le piccole purché inserite in una catena lunga del valore. Su questa modalità si gioca il successo delle imprese distrettuali. Una piccola impresa che produce stampi per grandi gruppi ha progressivamente migliorato la sua offerta, spostandosi dal fornire stampi su disegno a progettare lo stampo dotandosi di una fonderia per produrre pre-serie di fusione, collaudandole e garantendo l'inserimento dello stampo plug and play e quindi l'avvio in produzione. Così un'impresa che produce macchine per la duplicazione di chiavi, esportate in tutto il mondo, ne ha prodotta una con il touch screen che spiazza i concorrenti, allargando il mercato a clienti non specialisti come i supermercati. Il contributo della manifattura al pil del nord-est è ora intorno al 25%, comprendendo anche l'edilizia, a ogni modo superiore a quello nazionale. Nella terziarizzazione che investe anche quest'area, crescente rilievo stanno avendo i servizi alle imprese a elevato tasso di conoscenza: knowledge-intensive business services. Sono medie e piccole organizzazioni operanti nella ict, nella prototipizzazione, nel marketing e nelle pubbliche relazioni, attori importanti per il territorio dove sono localizzati poiché trasferiscono conoscenza alle imprese clienti e le supportano nei processi di innovazione; spesso con loro co-producono conoscenza e innovazione. Nel contempo anche nel nord-est muta la natura degli assetti proprietari. A imprese familiari che resistono, fronteggiando la crisi, alcune delle quali con felici passaggi generazionali, si accompagnano altre a capitale straniero, conseguenza di cessioni da parte di famiglie esauste e senza voglia di continuare a rischiare. Non manca nuova imprenditorialità in settori high tech. Nel complesso il nord-est tende, quindi, a omologarsi alle altre regioni del nord.