Insieme lontani dalle secche
L'indagine svolta dalla Fondazione Altagamma, che confronta il bimestre maggio/giugno 2009 con lo stesso periodo del 2008, riporta un calo significativo dei consumi di lusso (moda, design, gioielleria e alimentare). In generale, le previsioni realizzate da Altagamma per il 2009 indicano una diminuzione nei consumi pari al 12% circa per orologi e gioielli, al 9% circa per l'abbigliamento, al 6% circa per borse e scarpe e al 5% circa per profumi e cosmetici.
Se si focalizza l'attenzione sui prodotti moda (abbigliamento, scarpe e accessori in pelle) si può osservare che negli ultimi anni l'industria della pelletteria, ma soprattutto quella del tessile e dell'abbigliamento, è stata posta di fronte a profonde trasformazioni. Le difficoltà di alcuni grandi gruppi italiani e stranieri, il ridimensionamento di molte imprese medie, la cessazione di attività di produttori e distributori sono le conseguenze più evidenti dei cambiamenti che hanno investito le aziende della moda. Per questa situazione di crisi non esiste un antidoto rapido e sicuro che si possa applicare con successo. Tuttavia, le imprese della moda, e non solo, possono provare ad affrontare questa situazione di crisi sia ricercando al proprio interno tutti gli spazi di miglioramento possibile che valorizzino i propri punti di forza, sia indirizzando parte delle proprie forze verso l'integrazione e la collaborazione con i partner commerciali esterni. La collaborazione tra imprese indipendenti, come ad esempio fornitori, produttori, distributori, terze parti logistiche e rivenditori, è la forza trainante per conseguire la flessibilità necessaria per consentire a tutti gli attori della filiera di migliorare i processi produttivi e logistici, in risposta alla rapida evoluzione delle condizioni di mercato. Al contrario, la scarsa collaborazione tra gli attori della supply chain può portare ad ottenere performance produttive scadenti. Alcune delle conseguenze negative di una scarsa collaborazione possono riguardare, ad esempio, costi di magazzino elevati, tempi di consegna più lunghi, costi di trasporto più alti e basso livello di servizio ai clienti. Tra gli elementi fondanti della collaborazione tra le imprese della supply chain vi è senza dubbio la realizzazione di un flusso informativo trasparente e fluido. Anche la qualità del flusso di informazioni svolge un ruolo importante. In primo luogo, perché l'intermediazione è un potenziale ostacolo per una maggiore trasparenza nella catena di approvvigionamento in quanto causa di asimmetria informativa. In secondo luogo, perché la presenza di uno o più intermediari ha un impatto sui costi e, a volte, non costituisce un'attività a valore aggiunto. La condivisione delle informazioni tra gli attori della supply chain può essere pienamente raggiunta anche attraverso l'integrazione dei processi. Per integrazione di processo si intende, ad esempio, la collaborazione tra acquirenti e fornitori o lo sviluppo congiunto del prodotto.In conclusione, si può affermare che senza lo sviluppo di relazioni di collaborazione è complesso per l'impresa, all'interno del proprio sistema di business, porsi dei reali obiettivi di miglioramento, siano essi di costo, di qualità del prodotto o di servizio. Data la particolarità delle caratteristiche e della struttura del sistema moda, le strategie interaziendali di filiera possono costituire una fonte di vantaggio competitivo difendibile sia per le singole imprese sia per l'intero sistema.