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Indipendenza e solitudine in Scozia

, di Justin O. Frosini - associato presso il Dipartimento di studi giuridici
In caso di esito positivo del referendum di settembre, il nuovo stato potrebbe perdere lo status di membro dell'Unione europea e di molti altri organismi internazionali

Il 18 settembre 2014 gli scozzesi saranno chiamati a decidere sull'indipendenza della Scozia, ma in caso di esito positivo del referendum molti si chiedono quali sarebbero le conseguenze dal punto di vista giuridico.

Laddove la maggioranza degli scozzesi si esprimesse a favore dell'indipendenza ciò significherebbe giuridicamente la dissoluzione dell'Unione tra Scozia, da un lato, e Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord, dall'altro. Infatti, la Costituzione non codificata dell'attuale Regno Unito non contiene disposizioni scritte (e tantomeno non scritte) che possano impedire agli scozzesi di indire questo referendum e separarsi dal resto della Gran Bretagna, al contrario, per esempio, di quanto accade in Spagna rispetto alla questione catalana, come abbiamo avuto modo di constatare qualche settimana fa con la decisione della Corte costituzionale spagnola che ha dichiarato l'illegittimità del referendum chiesto unilateralmente da Barcellona.Dal punto di vista del diritto internazionale, il resto della Gran Bretagna verrebbe considerato lo stato continuatore del Regno Unito, mentre la Scozia costituirebbe uno stato nuovo. Per quanto concerne l'appartenenza della Scozia e del resto della Gran Bretagna alle organizzazioni internazionali di cui è attualmente membro il Regno Unito, ciascuna organizzazione ha regole peculiari che consentono la permanenza o la nuova adesione di un membro. Ciò significa che se il resto della Gran Bretagna verrà considerato lo stato continuatore del Regno Unito, esso manterrà il suo status di membro dell'Onu, ivi compreso il seggio permanente nel Consiglio di sicurezza, mentre la Scozia dovrebbe chiedere di aderire come nuovo stato.E la Scozia in Europa? Per ciò che riguarda il Consiglio d'Europa e la Cedu (la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali), facendo riferimento al precedente di Serbia e Montenegro del 2006, il resto della Gran Bretagna continuerebbe a essere membro del Consiglio nonché paese firmatario della Cedu, mentre la Scozia dovrebbe aderire nuovamente al Consiglio d'Europa, ma l'applicazione della Cedu alla Scozia continuerebbe senza soluzione di continuità.Per quanto concerne invece l'Unione europea non ci sono precedenti di uno stato membro di cui una parte del territorio sia divenuta indipendente (a differenza del Consiglio d'Europa); pertanto, se il resto della Gran Bretagna verrà considerato lo stato continuatore esso rimarrà uno stato membro dell'Unione, mentre la Scozia dovrà chiedere di aderire alla Ue come nuovo stato. Tra le molte questioni che tale procedura solleverebbe, ve ne è una di particolare rilevanza. Infatti, data la regola che impone ai nuovi membri l'obbligo di adottare l'euro, ciò porrebbe un problema di non poco conto per i nazionalisti scozzesi, in quanto essi hanno sempre affermato di voler mantenere la sterlina anche in caso di indipendenza.Tutto ciò non significa che sia inconcepibile che la Scozia possa diventare automaticamente uno stato membro dell'Ue, ma ciò dipenderà dalla volontà degli attuali membri dell'Unione e l'impressione è che ve ne siano alcuni decisamente contrari soprattutto in ragione delle possibili conseguenze sulla tenuta della propria unità nazionale (si pensi sempre alla Spagna, ma anche al Belgio). Pertanto, laddove la maggioranza degli scozzesi optasse per l'indipendenza, ciò significherebbe l'uscita da due unioni e non soltanto da una.Un'ultima importante annotazione. È bene ricordare che i promotori del referendum vogliono una Scozia indipendente, ma non una Scozia repubblicana, pertanto la regina Elisabetta II continuerebbe a essere il capo dello stato del popolo scozzese.