Il superfluo che piace: oggi una nicchia, domani un successo
Quando un esercito moderno raggiunge un teatro di operazioni deve subito risolvere il problema della comunicazione. Ogni mezzo collegato alla rete tattica deve rimanere in contatto con gli altri, senza perdere tempo nella configurazione del sistema. È per questo che sono state inventate le reti autoconfigurantisi: un elicottero sorvola la zona delle operazioni e lancia un certo numero di oggetti, che svolgono la funzione di trasmettitori e ripetitori, e questi si collegano automaticamente tra di loro in un mesh network che assicura il passaggio, diretto o indiretto, delle comunicazioni da ogni punto del teatro di operazioni a ogni altro.
Grazie a questa tecnologia, oggi possiamo ascoltare musica digitale in ogni stanza della nostra casa senza l'impaccio dei fili e le opere di muratura necessari a farli passare. La Sonos, un'impresa americana che ha messo radici in Europa solo a giugno, offre due ripetitori e un telecomando (il minimo necessario per ascoltare la musica diffusa in una stanza da un'altra distante meno di 100 metri) a 1.300 euro.
"Il prodotto non è certo economico, per ora, ma i telefonini, quando furono lanciati, costavano una fortuna. Una nuova tecnologia riesce a sfondare quando raggiunge un certo equilibrio tra il prezzo e l'utilità percepita, dove l'utilità può essere declinata anche in termini di intrattenimento o divertimento, come per gran parte dei gadget elettronici oggi in circolazione", sostiene Severino Meregalli, direttore del Master in management dei sistemi informativi dell'Università Bocconi. "Proprio la parabola dei telefonini insegna che alcuni di questi oggetti diventano simboli di status e vengono acquistati anche da chi, a ragion di logica, non potrebbe permetterseli".
Un campo che promette di avviarsi su una strada simile è quello della robotica. In un comparto che quasi tutte le imprese del settore affrontano come sfida, quello dei robot aspirapolvere, uno dei modelli più diffusi (il Roomba della iRobot) costa ormai solo 300 dollari. "È un prodotto giunto alla terza generazione, con caratteristiche che vanno migliorando", spiega Meregalli. "Gira per la casa anche quando il padrone è fuori e aspira l'intera superficie aggirando ogni ostacolo ed è offerto con una gamma completa di accessori. Certo, essendo alimentato a batteria ha un potere di aspirazione limitato e deve spesso ricaricarsi, ma lo fa da solo! È il sogno di ogni single che vuole tornare a casa e trovarla decentemente pulita".
Sono almeno una decina le imprese che si cimentano nello sviluppo di robot aspirapolvere e i prodotti più sofisticati, come il Trilobite della Electrolux, costano anche 1.800 dollari.
Se Philip Dick immaginava un mondo con pecore elettroniche come animali domestici, la Sony, con Aibo, il cane robot, sta trasformando il sogno in realtà e oggi lo propone anche in versione umanoide. Lo si porta a casa con poco meno di 2.000 euro. "Un robot così articolato, collegato a una rete wi-fi, capace di accucciarsi sul proprio caricatore che riconosce con la vista è un vero e proprio sfoggio di virtù tecniche", afferma Meregalli.
Dopo avere acquistato Aibo, il padrone si trova a gestire un cucciolo che si regge a malapena in piedi, ma ha la capacità di apprendere. È compito del padrone rinforzare, con complimenti e carezze, i comportamenti positivi, inducendolo così a ripeterli. In realtà, la carezza attiva un interruttore che indica al robot l'opportunità di memorizzare e ripetere il tipo di comportamento appena messo in atto.
Dal momento che Aibo incorpora un microfono e una telecamera ed è controllabile anche a distanza grazie al collegamento wi-fi, lo si può concepire come un robot di presidio di un'area. "In Giappone esistono già prodotti simili, anche se meno complessi, che vengono affidati agli anziani, che così possono essere assistiti almeno in parte a distanza dai parenti", spiega Meregalli. Il gadget si è così trasformato in un prodotto di vera utilità.
Le cornici elettroniche, che anziché una singola foto di carta mostrano a rotazione diverse foto elettroniche, stanno evolvendo e si fanno sempre più interessanti. "Ce ne sono in circolazione diversi modelli, anche a prezzi accessibili, attorno ai 300 euro, e vengono caricate inserendovi una card di memoria", spiega Meregalli, "ma le più evolute possono ormai essere collegate a internet e ricevere, così, le immagini dalla rete. Posso, cioè, inviare alla nonna le foto dei nipotini e queste entrano automaticamente nella cornice sul buffet della cucina". Per modelli dalle dimensioni medie si può arrivare a spendere un migliaio di euro.
"Sono tutti prodotti certamente superflui", conclude Meregalli, "ma il videocitofono è forse necessario? Eppure viene installato dappertutto a prezzi bassissimi, dopo essere nato come sistema di videocamere a circuito chiuso, accessibile solo ai più ricchi dei ricchi. E internet? Ormai è considerato un normale servizio, come la luce o il telefono. E negli Stati Uniti c'è una società che ha trovato il sistema per portarlo nelle case attraverso la rete del gas...".
Questo approfondimento è collegato al focus: Tecnologia, divertimento e business: l'ora degli innomediari