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Il leader scende in pista con l'allenatore

, di Paolo Guenzi - associato presso il Dipartimento di marketing
Dall'Haka Maori alle Grundfos Olympics: sempre più le aziende ricorrono ai rituali sportivi per far crescere l'identità collettiva

Sia nello sport che in azienda, i rituali sono potenti strumenti di stimolo al team work: possono migliorare la performance di un team generando stati psicologici di attivazione, iniezioni di adrenalina e condizioni mentali di particolare concentrazione.

Nello sport l'esempio più celebre è l'Haka, la danza tradizionale Maori che la nazionale di rugby neozelandese, gli All Blacks, fa prima di ogni partita. Ricerche neuroscientifiche hanno dimostrato che rituali di questa natura causano in chi li compie reazioni emotive quali sentimenti di connessione con i colleghi, perdita di senso del tempo, iniezione di energia che permettono di raggiungere lo stato mentale di flusso (flow) che contraddistingue gli atleti nei loro momenti di massima performance, simile a ciò che comunemente è definito trance agonistica. Molte aziende si ispirano a riti come l'Haka per stimolare simili stati mentali, ad esempio in riunioni motivazionali per venditori.

Analogamente, le imprese possono ispirarsi alle squadre sportive anche per creare nel team un senso di identità collettiva. Ciò è importante soprattutto in imprese multinazionali e in caso di acquisizioni, quando cioè occorre creare identità di valori in persone che provengono da contesti diversi. Un esempio emblematico è costituito dal gruppo Grundfos, azienda danese che opera a livello globale ed è cresciuta negli ultimi anni grazie a numerose acquisizioni. Per stimolare il teambuilding, il gruppo organizza periodicamente i Grundfos Olympics, ai quali partecipano oltre 1.000 dipendenti provenienti da 55 paesi. Si tratta di un articolato insieme di rituali caratterizzato da numerosi elementi di forte contenuto simbolico ed emotivamente coinvolgenti: oltre alle competizioni agonistiche, vengono organizzati eventi analoghi a quelli che contraddistinguono le vere Olimpiadi, quali una cerimonia di apertura e una di chiusura con una sfilata delle nazioni, alla quale partecipano anche i residenti locali, e un grande party finale. Per stimolare relazioni collaborative l'azienda prevede che i dipendenti provenienti dall'estero siano ospitati nelle case dei colleghi danesi.

I leader aziendali possono imparare dai coach sportivi anche come gestire in modo più strutturato, pianificato e coerente i riti di passaggio. L'inserimento di nuovi membri del team è spesso problematico: nel caso dei venditori neo-assunti, alcune ricerche indicano in 18 mesi il tempo necessario prima che essi diventino produttivi. Un bravo team leader dovrebbe perciò cercare di accelerare l'integrazione dei nuovi arrivati. Tale integrazione supporta il raggiungimento dei risultati sia migliorando la motivazione (il senso di appartenenza può essere un potente fattore motivazionale) sia facilitando la condivisione di esperienze e il trasferimento di informazioni fra membri del team. Una gestione strategica dei rituali per il raggiungimento di tali obiettivi è ben illustrata da Gianluca Vialli. "Alla Sampdoria", racconta l'ex giocatore, "avevo sperimentato quanto fosse importante per il successo della squadra avere un profondo senso di attaccamento al club. Boskov, l'allenatore, diceva che noi giocatori eravamo così legati al club da andare a letto indossando il pigiama della Sampdoria! Quel senso di appartenenza fu un formidabile ingrediente dei nostri successi. Da allenatore del Chelsea, pensai a come stimolarlo. Perciò creai riti per i nuovi arrivati. Li portavo a visitare la stanza dei trofei, lo stadio, gli uffici, dove li facevo incontrare con manager e impiegati. Organizzavo incontri con i tifosi, mostravo filmati sulla storia del club. Tutto per creare un senso di appartenenza basato su un'identità collettiva".

Come gli allenatori di successo, i team leader aziendali non dovrebbero mai stancarsi di chiedersi come utilizzare rituali per conferire significati simbolici a numerosi processi aziendali, per comunicare e condividere valori, per trasferire aspettative, per modificare comportamenti e migliorare la performance.