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Il futuro? Un sistema ci salvera'

, di Severino Meregalli e Gianluca Salviotti - professori di sistemi informativi alla SDA Bocconi
Per gestire la complessità aziendale e anticipare risposte del management servono soluzioni estese e versatili

In un articolo pubblicato sulla Harvard Business Review, dal titolo evocativo Learning to live with Complexity, Gökçe Sargut e Rita Gunther McGrath esordiscono segnalando come gestire un'azienda oggi sia molto diverso rispetto a 30 anni fa proprio a causa della "complessità". Non che 30 anni fa la complessità non esistesse, ma di certo il mondo sembrava più prevedibile: i prodotti erano più semplici, così come il lavoro che le persone svolgevano. Anche le aziende erano più governabili.

Che cosa è cambiato nel frattempo? Si potrebbe rispondere che negli anni le aziende sono diventate grandi e quindi più complesse.In realtà l'aumento della complessità di un sistema è dato dall'effetto combinato di tre proprietà: molteplicità, interdipendenza, diversità. La molteplicità si riferisce al numero di elementi che possono potenzialmente interagire tra loro. L'interdipendenza si riferisce a come questi elementi interagiscono. La diversità definisce il livello di eterogeneità degli elementi. Maggiori i livelli di molteplicità, interdipendenza ed eterogeneità e maggiore risulterà la complessità del sistema. A parità di condizioni iniziali, un sistema complesso produce risultati difficilmente prevedibili rispetto a un sistema più semplice. Riportando il discorso all'ambito aziendale, un'organizzazione complessa si trova a gestire un numero di eccezioni molto elevato rispetto a una realtà più semplice, che governa elementi o fattori simili fra loro e con relazioni/interazioni piuttosto stabili.La complessità non è dunque una caratteristica che dipende in senso stretto dalle dimensioni aziendali, ma trova la sua spiegazione in tutti quegli elementi che contraddistinguono in modo unico ogni impresa: i settori in cui opera, i fattori produttivi che impiega, le tecnologie che utilizza, i mercati a cui si rivolge, le caratteristiche dei prodotti o i servizi che propone, i processi con cui lavora, le logiche di gruppo con cui è gestita, l'insieme degli interessi da tutelare, le strategie di sviluppo, ecc. Il concorso combinato di tutti questi elementi, molto diversi fra loro, rende difficilmente anticipabili le sfide che la proprietà o il management dovranno affrontare in futuro. Come gestire questa complessità? Il sistema informativo aziendale, se ben progettato, dovrebbe garantire la disponibilità di schemi logici in grado di rispondere alle eccezioni che si presentano alle organizzazioni complesse. Solo alcune tipologie di sistemi, tuttavia, hanno questa capacità incorporata in modo nativo. Si tratta delle cosiddette soluzioni applicative estese, evoluzione di sistemi quali Erp, Crm, Scm, ecc. Un'indagine condotta da SDA Bocconi ha analizzato alcuni casi di implementazione di soluzioni estese in aziende di media dimensione molto diverse tra loro, ma accomunate dalla crescente complessità da gestire. In queste aziende l'adozione di una soluzione integrata estesa, grazie alla caratteristica intrinseca di versatilità funzionale, ha rappresentato l'unico modo per includere oggi risposte difficilmente anticipabili domani. Così come la complessità non è prerogativa delle aziende di grandi dimensioni, l'adozione di sistemi informativi versatili, in grado di garantire risposte a fabbisogni difficilmente anticipabili dal management, diventa una scelta improrogabile in condizioni di elevata complessità.