I numeri fanno capire l'idea di ritorno sociale
Nella crescente instabilità e costante contrazione delle risorse, l'imprenditorialità sociale è da più parti considerata una fonte potenziale di sviluppo e crescita ed è oggi un movimento globale, tale da giustificare la ricerca di strumenti ad hoc che siano in grado di monitorare e comunicare la tangibilità degli impatti e l'efficacia nel tradurre valori e idee in risultati, effetti, cambiamenti.
Clodia Vurro |
Uno di questi strumenti si sviluppa a partire dal concetto di valore sociale creato. Esso rimanda alla capacità di organizzazioni e imprese sociali di modificare nel tempo il contesto in cui operano, a partire dallo status dei propri beneficiari: dalla sanità all'educazione, dal recupero del patrimonio artistico alla povertà e all'inclusione sociale dei soggetti a rischio.
Ma misurare il valore sociale è anche rendere conto, in modo esaustivo e partecipato, del corretto utilizzo delle risorse e della produzione di risultati in linea con le aspettative di coloro che, in qualità di partner, fondatori, beneficiari, volontari o sostenitori, hanno compartecipato alla realizzazione del progetto. Pur nella diversità degli approcci, gli strumenti attuali sono accomunati dal coinvolgimento degli stakeholder rilevanti al fine di comprenderne aspettative, percezioni, bisogni, e produrre strumenti di misurazione che siano rilevanti per i target di riferimento. Per tale ragione, la misurazione del valore sociale racconta la capacità di un progetto imprenditoriale sociale di modificare lo status quo nella prospettiva delle persone che partecipano e sperimentano il cambiamento.
Imprese sociali e organizzazioni non profit stanno rispondendo alla sfida della misurazione. Il social return on investment (Sroi) Network, nato per promuovere la metodologia del calcolo del ritorno sociale dell'investimento a livello internazionale, conta oltre 700 organizzazioni non profit a livello globale attivamente coinvolte, in meno di un anno, nel calcolo del proprio ritorno sociale. Per citare un esempio nazionale, la Fondazione Giuliano e Maria Carmen Magnoni si è fatta promotrice, con la collaborazione scientifica del gruppo di ricerca facente capo alla Sif Chair di social entrepreneurship dell'Università Bocconi, di una prima sperimentazione sull'applicabilità della metodologia del social return on investment al progetto "Un campo nel cortile", al fine di valutarne gli impatti sulla riqualificazione e mobilitazione territoriale attraverso la realizzazione di campi da calcio e palestre in contesti periferici e degradati.
La consultazione degli attori rilevanti ha consentito di stimare il valore economico del cambiamento sociale connesso all'intervento di Fondazione Magnoni nella costruzione delle strutture, occupandosi della realizzazione e stimolando l'imprenditorialità locale per la corretta gestione commerciale degli impianti sportivi realizzati. Per ciascuna area di impatto sociale sono stati identificati degli indicatori funzionali alla raccolta di dati quantitativi cui poter attribuire un valore economico. I benefici sociali calcolati con riferimento alla riqualificazione delle strutture fisiche, alla creazione di nuove competenze di gestione e all'attrattività dei territori, al netto dei costi operativi del progetto, sono stati rapportati al totale del capitale investito, al fine di ottenere un indicatore sintetico del valore sociale creato. Mediamente le strutture hanno generato uno Sroi del 43%. In altre parole, a fronte di un investimento pari a 100mila euro, il progetto ha generato un ritorno per ciascuna comunità territoriale di riferimento di 43mila euro.
Nel complesso e oltre la forza comunicativa del linguaggio monetario con cui tradurre gli effetti connessi al perseguimento di una missione sociale, la misurazione del valore rappresenta l'opportunità di creare responsabilità attorno alle aree di impatto di un progetto, monetizzandone i risultati sociali attesi o realizzati, ma anche di dotarsi di strumenti di monitoraggio in grado di supportare l'analisi dei punti di forza e debolezza delle singole iniziative realizzate, i processi di comunicazione esterna, l'identificazione di best-practice gestionali.